"Atlante delle mafie - storia, economia, società, cultura - volume secondo" a cura di Enzo Ciconte, Francesco Forgione, Isaia Sales
Rubbettino Editore - pag 460 - € 24,00 - EAN 9788849838503

contiene un intervento di Carlo Lucarelli dal titolo "Quando si parla di mafia e dei cosiddetti "misteri italiani"

A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene definita “mafia” ogni violenza privata che ha successo nel mondo? L’Atlante delle mafie prova a rispondere a queste due domande. Partendo dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo dell’esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si intende per mafia. Se un fenomeno, nato in Sicilia nell’Ottocento, ha avuto una così lunga durata, non è utile continuare a descriverlo solo come un originale prodotto siciliano. Con il termine mafia si deve intendere oggi un marchio di successo della violenza privata nell’economia globalizzata. Con questa ottica, secondo i curatori, si può ritenere mafia la “violenza di relazioni”, cioè una violenza in grado di stabilire contatti, rapporti, e cointeressenze con coloro che detengono il potere ufficiale, sia politico, economico e religioso, che formalmente dovrebbero reprimerla e tenerla a distanza. Perciò viene contestato ampiamente il luogo comune delle mafie come antistato, come antisistema. È stato proprio questo luogo comune a tenere per anni in ombra il vero motivo del successo delle mafie. In questo secondo volume tra gli altri contributi, Le tecniche di indagine, prima, durante e dopo l’avvento dei collaboratori di terrorismo e mafia di Giancarlo Caselli. Mafia e storia d’Italia in una trasmissione televisiva: Blu notte di Carlo Lucarelli. Cosa nostra e ‘ndrangheta: due modelli criminali di Giuseppe Pignatone e Michele Pristipino.



I saggi del secondo volume dell'"Atlante delle mafie" coprono un ampio spettro di problemi: le descrizioni delle rappresentanze territoriali delle mafie nel Centro e nel Nord, uno studio sulla Basilicata, il racconto delle mafie fatte da alcuni giornali, Tv e magistrati, ed altri temi che comprendono i movimenti antimafia, il cosiddetto "partito della mafia", il riciclaggio, le donne. Sono spaccati che consentono di penetrare ambiti nuovi o già conosciuti, ma riletti con un'ottica nuova, per comprendere le "ragioni di un successo", preoccupazione analitica che continua a caratterizzare la scelta dei testi ospitati in questa seconda pubblicazione. Il saggio introduttivo dei curatori, in particolare, si sofferma sul fatto che il successo delle mafie anche nelle regioni del Centro-Nord obbliga a rivedere i canoni interpretativi con cui l'opinione pubblica nazionale ha seguito l'evoluzione dei fenomeni mafiosi, partendo dal convincimento che non sarebbe seria oggi una storia delle mafie senza includere ciò che è avvenuto negli ultimi trent'anni in quei territori dove il fenomeno delle infiltrazioni mafiose "è giudiziariamente quasi inesistente", almeno secondo le risultanze giudiziarie di quelle regioni.