"Racconti d'attesa"
Carlo Lucarelli ha partecipato con "Il Racconto"
appare anche nell'antologia "Il lato sinistro del cuore"
(lo trovi anche in rete cliccando sul titolo)

Il racconto
di Carlo Lucarelli

La prima riga iniziò che Vittorio non aveva ancora finito il pentacolo ma alla terza aveva già aperto il libro sul leggio e stava cercando la formula.
Niente panico, pensò evitando di guardare la fine che rapida si avvicinava, trenta righe più sotto.
Venez, venez o Diable... iniziò e per prendere tempo aprì un altro paragrafo.
Lui era seduto alle sue spalle, di traverso su una poltrona e dondolava una gamba a ritmo della formula.
Sono qui, disse, smetti di chiamarmi. Cosa vuoi?
Vittorio rabbrividì, senza voltarsi.
Sono nei guai,- disse - sono il personaggio di un racconto dell’orrore in trenta righe di cinquanta battute a spaziatura uno e ancora non ho fatto niente. Non uso neppure le virgolette nei dialoghi, per risparmiare spazio... Aiutami, ti prego.
Lui si accarezzò la barba, pensoso, rifletté per almeno una decina di battute e poi sorrise.
Si può fare. Ma cosa voglio in cambio lo sai.
Lo so, ma per favore, non perdiamo tempo. Cosa conti di fare?
Niente. C’è già tutto, un’evocazione, il Diavolo, cosa vuoi di più? Fidati, entrerai nella storia della letteratura.
Vittorio sorrise, soddisfatto, ma Lui scosse la testa, alzandosi. Scese anche di un paragrafo, un po’ per barare e un po’ per dare importanza alla frase.
Riga trenta, disse. Il tuo tempo è finito. Ora devi venire con me.




"Racconti d'attesa"
Appuntamento alla fermata del Bus


Alle fermate del bus tante persone si sono soffermate un attimo a leggere un breve racconto: uno dei 12 "Racconti d'attesa" qui raccolti.
Questa iniziativa è una delle tante assunte per rendere più gradevole l'uso dei bus: arte fuori dai luoghi "istituzionali", poesie di classici o brevi componimenti di ragazzini delle scuole, fotografie di paesaggi urbani.
Nella nostra riflessione sull'accesso al servizio, nella riprogettazione delle fermate, oltre alle nuove tecnologie (display a messaggio variabile, avvisi audio, ecc.) abbiamo voluto proporre di "usare" in, un modo intelligente il tempo dell'attesa, proprio quel mucchietto di minuti che, da chi aspetta, viene percepito, secondo un'indagine statunitense, come moltiplicato per sette.
Mi auguro che i racconti pubblicati vengano letti anche da quanti non hanno avuto l'occasione di farlo alle fermate e che ancor di più entrino nelle case ad arricchire le biblioteche.
Ringrazio gli autori che hanno reso possibile questa iniziativa molto apprezzata dagli utenti con i quali mi scuso per l'attesa a volte più lunga del previsto.
Vorrei solo ricordare che "i bus non volano" e che solo scelte chiare a tutela e per la priorità al mezzo di tutti (corsie riservate e protette) permetteranno il rispetto degli orari e delle frequenze e il raggiungimento del miglioramento atteso da tutti: l'affidabilità del servizio

Ugo Mazza
Presidente ATC






Leggere per la strada

Gli italiani non leggono. Leggono pochi giornali, e purtroppo pochi libri. Questo dicono le statistiche, che per questi consumi ci collocano in basso nella scala dei paesi più evoluti. Questo dicono unanimi le statistiche, mentre diverse e disparate sono le opinioni degli esperti circa le cause del fenomeno. La scuola che non educa alla lettura; il costo dei libri; la scarsa abitudine degli italiani a frequentare le librerie, considerate delle specie di musei; la concorrenza della televisione, con la connessa prevalenza delle immagini sulla scrittura; il tempo libero, che per molti è un prolungamento del tempo lavorativo e che comunque poco ha di distensivo; e il contenuto dei libri, giudicato spesso difficile o inadeguato a rispondere ai bisogni dei cittadini. Sono queste le cause, singole o intrecciate fra di loro, che motivano la scarsa o nulla confidenza che gli italiani hanno con la lettura.
D’accordo. Ma cosa fanno quei bolognesi che, da qualche mese, sotto le pensiline arancioni delle fermate degli autobus, al riparo dal sole o dalla pioggia, sembrano intenti, troppo intenti a consultare le comunicazioni dell’Atc? Studiano con impegno gli orari delle fermate, i percorsi dei mezzi, gli itinerari delle nuove linee? No. Semplicemente leggono. Leggono soltanto per il piacere di leggere.
Donne, uomini, anziani, ragazzi e ragazze, aspettano l’autobus e ingannano l’attesa leggendo un manifesto più grande dei soliti, bene impaginato su un cartoncino giallo.
E’ una lettura che richiede pochi minuti e che in cambio consente di appropriarsi di un’opera letteraria, di un racconto completo. Già, perché un lavoro intero, ben congegnato e scritto bene, può essere contenuto in trenta righe. Anzi, lo spazio breve spesso stimola lo scrittore a dare il meglio di sé nel massimo della concisione. E’ una sorta di scommessa che gli autori fanno volentieri con se stessi, una scommessa dalla quale ricavano una forte gratificazione. E si sa che quando la scrittura è riuscita, efficace, espressiva, è essa stessa il primo dei premi per l’autore.
Da febbraio i bolognesi che usano l’autobus – e non solo loro, dal momento che il tam-tam si propaga a macchia d’olio – hanno un appuntamento con l’arte del narrare. Un appuntamento che ogni mese si rinnova, poiché ogni mese viene proposto un autore diverso e quindi un racconto del tutto nuovo rispetto agli altri: nuovo come scrittura e come contenuto e perciò capace di suscitare nuove emozioni e riflessioni. Così, senza enfasi e senza clamori, un poco alla volta, mese per mese, alle fermate degli autobus i bolognesi incontrano, imparano a conoscere gli scrittori della loro città. Una buona parte almeno, vale a dire quegli scrittori che, rifiutando il ruolo autoconsacrato di "prime donne", hanno deciso di costituire e di riconoscersi nell’Associazione Scrittori Bologna.
Noi dell’Associazione Scrittori partecipiamo all’iniziativa come fornitori, diciamo così, della "materia prima" e siamo ben lieti di avere aderito all’invito dell’Atc e del Centro Antartide, e non soltanto per il successo che l’iniziativa riscuote, con tangibili ripercussioni a livello nazionale, quanto perché proprio la diffusione della lettura è uno scopo primario fra quelli che ci hanno spinto a fondare il sodalizio.
Conquistare dei concittadini, non importa quanti, alla lettura, significa espletare in qualche modo un servizio pubblico; significa allargare la portata della scrittura agli interlocutori che merita. Cerchiamo di capire bene il senso esemplare di una iniziativa come questa. Da una buona idea ne possono nascere delle altre.
Come si dice: se Maometto non va alla montagna… Gli italiani non "vanno" alla lettura? Facciamo in modo che la lettura "vada" agli italiani.

Giuseppe D’Agata
Presidente Associazione Scrittori Bologna



Racconti d'attesa in cerca di Strade da Amare

Da alcuni anni l’ATC e il Centro Antartide promuovono iniziative che vogliono contribuire a ridare un’anima di civiltà al nostro modo di muoverci, di abitare la città e relazionarci con l’ambiente.
"Racconti d’attesa", "Strade amare/strade da amare", "Art in bus/mostre in viaggio", sono alcuni dei fili che stiamo tessendo per invitare a moderare la velocità della vita e del traffico, per far riscoprire le strade come luoghi di vita e non solo di passaggio da luogo a luogo, per aiutare a costruire un sistema di mobilità sostenibile. Un sistema di mobilità in grado di far muovere tutti senza mettere in secondo piano la salute, la qualità dell’aria, la sicurezza delle strade, la conservazione del patrimonio mo-numentale.
In questo scenario la pensilina dell’autobus da luogo d’attesa, diventa luogo di piacevoli attese per chi si lascia intrigare da un racconto gitano, dall’avventura di una suora o dalla memoria di un vecchio ex di tutto e di niente, da una favola del terzo millennio.

Giampiero Mucciaccio
Coordinatore Centro Antartide