"Un vino che sa di Tappo" di Carlo Lucarelli appare in"Raccontidivini" (Editrice La Mandragora, 1995)
Quattro brevi storie scritte in stato di
ebbrezza
da Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Marco
Raccagna, Giampiero Rigosi
14 luglio '95. Il caldo afoso cede il passo
alla fresca aria notturna e l'atmosfera del
cortile della Rocca di Dozza si riempie di
mistero. Sono in scena alcuni tra i più interessanti
scrittori giovani italiani e, complice il
loro narrare, l'unità di tempo e di luogo
si dissolve con l'incalzare delle trame che
vanno insinuandosi tra queste pietre centenarie
e nell'animo di noi spettatori. E' il vino
che funge da filo conduttore, da occasione
poetica e narrativa, per questi scrittori,
ospiti graditi di una serata nell'ambito
della rassegna "Incontri con l'Autore".
Come la storiografia di Les Annales ci ha
insegnato è negli aspetti propri della cultura
materiale che vanno colte le tracce dei grandi
mutamenti e non solo nelle vicende della
cultura alta. Così il vino, che è piacere,
cultura e comunicazione è fatto di luoghi,
tradizioni e personaggi che in questa serata
sono diventati d'autore. Ed è proprio a partire
dagli indizi disseminati nel testo che il
racconto trova la propria struttura narrativa.
E' grazie a Fois, a Licarelli, a Raccagna
e a Rigosi che in questa serata il paicere
dell'affabulazione si è coniugato con i sapori
ed i profumi dei vini dell'Emilia-Romagna.
Mauro Casadio Farolfi (dalla prefazione al
volumetto)
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