"G - La rivista del giallo" (Il Minotauro 1996-1999)
bimestrale di noir, thriller e mistero
a cura di Tecla Dozio e Andrea Carlo Cappi

"G-La rivista del giallo" Anno 1 n.1 - dicembre 1996
contiene "Firenze, stanotte sei bella di Carlo Lucarelli

"G-La rivista del giallo" Anno 2 n.2 - aprile 1997
contiene "Intervista a Coliandro" di Carlo Lucarelli



CARLO LUCARELLI INTERVISTA COLIANDRO

Dopo un'estenuante trafila di appuntamenti mancati e corrispondenti stranieri da scavalcare, Carlo Lucarelli è riuscito a incontrare il superpoliziotto che le cronache hanno già ribattezzato "il Callaghan della pianura padana". Arriva con un quarto d'ora di ritardo, entra di corsa nel bar e lo vedo che chiede a tre persone prima di notarmi e avvicinarsi a me.

'Lei è il giornalista che mi ha telefonato, vero?" mi dice. "Lo avevo capito subito, alla prima occhiata" e si tocca l'angolo del sopracciglio, annuendo deciso. Si siede, ordina una grappa, fa per togliersi la giacca, ma si ricorda della pistola che ha sotto l'ascella e se la rimette. Quando arriva la grappa ne approfitto per rompere il ghiaccio e iniziare l'intervista.

Nei film dicono sempre che non si beve in servizio ...
Ah già ... va be', io ho appena finito di mangiare e poi, la realtà è diversa da quella dei film. La vita vera di un poliziotto è tutta un'altra cosa.

Perché, non le fate anche voi le cose che si vedono in televisione? Non so, come il sergente Hunter, l'ispettore Callaghan ...
Magari! Io li ho visti tutti i film dell'ispettore Callaghan, bestiale, ma in Italia non si può ... dai uno schiaffone a un marocchino o un calcio nel culo a un tossico e finisci sul giornale, perché voi giornalisti siete davvero stro ... cioè, ve ne approfittate pur di fare notizia. Perché non parlate del Nuovo Codice che ci lega le mani? Lo sa cosa è successo a me, all'inizio dell'anno?

Cosa è successo?
Senta un po', allora, becco questo tizio che si sta facendo un'autoradio ... ha sfondato il finestrino di una Golf con una candela da motore e sta dentro nella macchina per metà. Io gli tiro un calcio nel sedere che gli faccio battere la testa contro il telaio del tetto ...

Ma non ha detto che non si può ...
Va be'... a volte si fa lo stesso. Comunque, lo arresto, perché più flagranza di così, cazzo... e lo mando dal Pretore, processo per direttissima eccetera eccetera. Sono le undici di mattina. Alle tre del pomeriggio vedo uno sfigato che gira l'angolo con un fagotto sotto il braccio, lo fermo e chi è? Il mio tossico, già, che si è fatto un impermeabile e una macchina da scrivere dalla sala d'aspetto di un ufficio. Di nuovo dal Pretore, denuncia a piede libero, e ci crede? Faccio anche il turno di notte per sostituire un collega all'Uct, tanto io non riesco mai a dormire, e chi ti becco alla stazione a segare la catena di un motorino?

Il tossico, che ha bisogno dei soldi della dose e finché non li trova continua a provarci.
Esatto. Minchia, mi sono detto, ma io allora che ci sto a fare in giro?

Lei dove lavora esattamente?
Adesso ai passaporti. Prima stavo al Controllo del Territorio, sulle volanti, poi ho fatto un marone ...

cioè?
Glielo dico ma non lo scriva. Ho fermato un marocchino per controllargli i documenti e siccome era uno stronzo e io ero nervoso, l'ho crocchiato un po' ...

Non si dovrebbe fare neanche questo ...
Va be, dipende ... questo prendeva per il culo. Il problema è che non era un marocchino ma un carabiniere di Catanzaro.

Allora esiste la rivalità tra carabinieri e polizia ...
Sì, esiste ... ma per colpa loro. Li trattano sempre meglio di noi, i cugini, ma se andassimo a guardare quello che c'è sotto, le cose che si lavano in famiglia ... e poi, scusi, io dico questo: se finiscono sempre nelle barzellette, ci sarà un motivo, no?

Però sono stati i carabinieri del Ros a prendere Totò Riina ...
Che c'entra ... i superlatitanti sono divisi in parti uguali, certi li dobbiamo prendere noi e certi toccano ai cugini ... vedrà che il prossimo lo prende la polizia.

Come si incastra un sospetto? Come nei film? Appostamenti, controlli, pedinamenti ...
Sì, certo ... quando c'è abbastanza personale per farlo, è ovvio.

Microspie, intercettazioni telefoniche ...
Per quelli ci vuole il permesso del magistrato. Anche se a volte ...

A volte?
A volte succede anche lì qualche marone. Se non lo scrive glielo racconto ... capita che dobbiamo mettere sotto controllo un pregiudicato. Allora per un mese disturbiamo tutti i telefoni del palazzo in cui sta, perché non sospetti niente e poi ci mandiamo due dei nostri travestiti da tecnici della Sip a mettere un microfono nel telefono. Be', dopo neanche una settimana arriva un controllo della polizia postale ...

Esiste anche la polizia postale?
Sì, non lo sapevo neanch'io ma esiste ... be, dicevo, arriva la polizia postale perché la Sip aveva segnalato dei disturbi strani nel telefono del tipo e pensavano che avesse messo qualcosa per fregare sulla bolletta. La postale controlla il telefono, scopre i microfoni e manda a puttane un'operazione di due mesi, merda.

In effetti, questo nei gialli non succede ...
Lasci stare i gialli, che sono tutte cazzate. La vita vera di un poliziotto è diversa da quella dei gialli. Lì ci sono gli omicidi, noi invece abbiamo anche i tossici, i marocchini, i furti in casa, la gente che spacca le palle con le denunce, tutti quei cazzi di scartoffie e di licenze, i passaporti, la stradale ...

Si è mai occupato di un omicidio?
Sì. Sono stato alla Mobile per un po' e ho seguito le indagini sul caso Marconi, se lo ricorda, no? Uno dei casi più interessanti di cui mi sia mai occupato ...

Ma non è un caso insoluto? voglio dire, la cassazione ha assolto quello che ...
Eeeehhh, la cassazione! E' stato lui, glielo dico io.

Dicono che in quel caso vi siete fissati sulla prima ipotesi e avete seguito solo quella, trascurando le altre.
Be', senta, non lo scriva questo, ma a volte si fa proprio così. Sembra tutto talmente chiaro ...

Mi racconti le indagini. Siete arrivati sul posto con la Scientifica, che ha raccolto gli indizi, i bossoli, i mozziconi di sigaretta da analizzare ... ha preso le impronte ...
Sì, cioè no, cioè qualcuna ... erano arrivate quattro volanti, tra polizia e carabinieri e poi quelli del Carlino e insomma, avevano toccato un po' tutto. Per quella storia del mozzicone, invece, quella marca strana trovata nel portacenere, poi è saltato fuori che era del dottor Marchetto, della Scientifica ... sa, sono rimasti nella stanza per due ore, lui fuma, la cenere la doveva mettere da qualche parte, non le sembra? I bossoli, invece, non li abbiamo trovati più. Devono averceli i carabinieri ma non ce li vogliono dare.

E allora, le indagini? Come siete arrivati a Carboni?
Molte volte non c'è bisogno di tutte quelle cose, le impronte che non sono mai chiare, le tracce di sangue ... certi casi sono chiari fin dall'inizio. In questo c'era un amico della vittima che ci ha indicato il convivente, un tipo strano, balordo e tossico, con cui la ragazza aveva avuto una storia tormentata. Abbiamo preso lui ma abbiamo capito subito che non c'entrava niente...

Perché?
Perché lo abbiamo picchiato per tre ore e non ha detto niente ... minchia, questo non lo scriva, però ... comunque, mentre perquisivamo casa sua abbiamo visto suo fratello, che corrispondeva di più alla descrizione di un testimone e che il giorno dopo il delitto era stato visto correre in edicola, prendere il giornale e leggere con esagerato interesse la notizia dell'omicidio ...

Questo l'ho fatto anch 'io ...
Va be' , ma lui di più. E poi non aveva un alibi ... il medico legale ha detto che la ragazza è stata uccisa dalle cinque di pomeriggio alle undici di sera e lui alle dieci e mezzo era in zona. Le farei vedere la perizia, ma l'abbiamo persa ... Comunque si fidi, è stato lui.

Va bene, mi fido. E come mai ha seguito il caso per una sola settimana?
Perché .. cioè ... ho fatto un piccolo marone anche lì. Sono andato in bagno e c'era un preservativo appena usato che galleggiava nel cesso, che schifo ... e allora ho tirato l'acqua. Il dirigente si è incazzato, ha detto che avevo distrutto un elemento importante e mi ha cacciato via. Ma non lo scriva questo.

Se lei continua a dirmi di non scrivere niente con cosa lo faccio, io, l'articolo? Ho l'impressione che la storia della polizia sia soprattutto una storia di cose non scritte o da non scriversi ...
Cioè? Non ho capito ... Ha qualcosa da dire contro la polizia?

Io? Per carità ... io ho il massimo rispetto per il poliziotto ... è uno dei mestieri più affascinanti che riesca a immaginare. E dei più contraddittori. I poliziotti sono una casta, si coprono a vicenda ...
Senta, un errore può capitare a tutti, no? Sapesse in che condizioni ci tocca lavorare ... e poi, lasciamo stare ... i panni sporchi si lavano in famiglia, senza allarmare la gente ...

Si sposano a vicenda ...
Sulle donne nella polizia avrei da dirle qualcosa io ... cinque colleghe in maternità, lo sa cosa vuol dire? Due uffici vuoti per un anno, altro che balle ...

Fanno un mestiere che se da una parte richiede persone fisicamente, intellettualmente e moralmente superiori alla media, dall'altra non offre nessun incentivo per attirarle ... e infatti a volte non le attira.
Bravo ... lo sa quanto prendiamo di stipendio?

E poi ... il poliziotto è il braccio armato dello stato, il detentore legale della violenza, il repressore, ma allo stesso tempo la polizia è stato uno dei primi settori dello stato a sindacalizzarsi e a scendere in sciopero, è stata protagonista dell'unica rivolta di un corpo armato contro il fascismo e ha ispirato l'unica riforma dello stato di cui non si lamentino gli effetti negativi. Ripeto, quella del poliziotto è una delle figure più affascinanti, contraddittorie, ambigue e ricche che ci possano essere.
Non riesco a capire se è una critica o un complimento. Senta, facciamo così .. lasci perdere e non scriva niente. Ne ho già fatti troppi di maroni con i giornalisti ...

Le faccio un'ultima domanda ... Lei da piccolo giocava a guardie e ladri?
Sì, certo ...

E faceva la guardia o il ladro?
La guardia ... cioè, una volta l'ho fatta. Dopo non mi hanno fatto giocare più.

Perché?
Perché ho sbattuto un mio amico contro un muro, come nei film, no? Bestiale ... e gli ho rotto un dito, merda.

E adesso?
Adesso cosa? Adesso sono un poliziotto.

Il sovrintendente guarda l'orologio, tira fuori il portafoglio per pagare, dico che pago io e allora lui mi saluta e se ne va di corsa. Io aspetto un po', giusto qualche minuto, poi lo vedo che torna, sempre di corsa. Sul tavolino, dimenticato accanto al bicchiere di grappa, c'è il suo portafoglio.