"Incipit" (AltroMondo editore, 2009)
Pag 180 - € 14,00 - ISBN 978-88-6281-441-6

www.altromondoeditore.com

concorso bandito da AltroMondo editore nel 2008. Da un Incipit di Carlo Lucarleli si dovevano scrivere dei racconti.l I migliori dieci furono pubblicati in una antologia nel 2009.

Ecco l'incipit di Carlo Lucarelli

Rilevai Ferretti alle quattro e dieci. Non era proprio il mio turno, ma Valle era un anziano del settimo scaglione e a uno che si fa una polveriera a venti giorni dalla fine bisogna almeno risparmiargli il turno di notte, e così il caporale svegliò me, che ero solo del secondo. Muto e compresso e allucinato dal sonno, con il fucile su una spalla e la coperta sotto braccio, lo seguii fino al cancello che chiudeva la Zona Attiva e salii da solo per il sentierino che portava alla mia altana, la numero 10, dove Ferretti di certo dormiva, dietro al fucile che spuntava dalla feritoia.
Invece no, non dormiva.
"Alt! chi va là!" urlò nel silenzio frusciante della notte e io, col fiato troncato dai gradini di pietra troppo alti, sorrisi, senza rispondergli.
"Alt! chi va là!" urlò di nuovo, più cattivo, e allora io mi fermai, ansante e un po' preoccupato.
"Ohè, non fare cazzate!" dissi forte, agitando un braccio, "sono io... guarda che salgo..."
Mi arrampicai sugli ultimi gradini e arrivai allo spiazzo terroso e spelacchiato su cui si alzavano le gambe di cemento dell'altana. Ferretti stava scendendo in fretta, vedevo il suo sedere ondeggiare sulla scaletta di metallo, dritta, con l'elmetto appeso al cinturone che sbatteva contro la ringhiera. Saltò a terra accanto a me, col fucile stretto lungo il fianco e il basco di traverso. Era pallido, e aveva gli occhi spalancati, ancora più allucinati dei miei.
"Ti sei svegliato male?" gli dissi, "se lo sapevo ti lasciavo dormire..."


Gli autori dei racconti pubblicati:

Paolo Anzolin
Gianni Ruffin
Walter Serra
Rossella Penserini
Alessandro Fea
Laura Bugno
Franz Gottardi
Cristian Fabbi
Gianfranco Turchetti
Enrico Faraoni

PREFAZIONE del libro
Quando un grande scrittore come Carlo Lucarelli mette a disposizione la sua creatività offrendo lo spunto per una storia, anche solo con poche righe di incipit, i risultati sono sempre garantiti, sia perché questo abbozzo di storia è già di per sé accattivante, sia perché chi ha voluto cimentarsi nella prosecuzione del racconto ha cercato di non tradire, sia nella forma che nei contenuti, l’armonia della narrazione, tentando di non fare avvertire nel lettore il cambiamento di penna.
L’intento del concorso Incipit, promosso da Altromondo Editore nel 2008 e che ha visto la partecipazione di oltre centoventi autori, per la maggior parte scrittori emergenti, non ha voluto certo essere quello di creare dei replicanti del giallista emiliano, che lo emulassero e seguissero pedissequamente il suo stile, ma è stato invece quello di fornire uno stimolo, essere una fonte d’ispirazione, l’iniezione per un motore che è poi partito senza incertezze e in cui è stata premiata la sensibilità, la fantasia, il coinvolgimento e l’originalità.
Lucarelli ha offerto insomma solo la cornice, lo sfondo ad una storia che poi si è snodata autonomamente, toccando temi molto diversi, prendendo direzioni anche inaspettate, lasciando sempre spunti di riflessione.
L’ambientazione è quella militare: il protagonista, chiamato a rilevare al suo turno di guardia alla torretta il commilitone Ferretti, lo trova sconvolto, pallido e con gli occhi spalancati, allucinati. Che cosa gli sia successo, che cosa abbia visto, o creduto di vedere l’hanno scritto tutti i partecipanti al concorso, tra cui sono stati selezionati i dieci finalisti raccolti in questa antologia.
Questi racconti quindi affrontano i vari temi della vita militare, ma non solo. Così in alcuni è descritta la guerra (conflitti più o meno recenti e attuali) che da sempre costituisce la minaccia ad una possibile, se pur talvolta difficile, coesistenza pacifica tra i popoli, altri affrontano solo la vita militare, un’esperienza che assume una valenza ancora più importante ora che il periodo della ferma obbligatoria è solo un ricordo di cui le generazioni future non avranno esperienza diretta. La convivenza forzata con persone di provenienza ed estrazione diversa, con le loro varie personalità ed esperienze, la ferrea disciplina di un ambiente in cui si deve sottostare a regole, scritte e non, senza discuterle o anche solo comprenderle possono portare a risvolti sgradevoli (ad esempio il nonnismo) o addirittura drammatici, e creano già di per sé un clima che non è quello della vita quotidiana, è un mondo a sé che diventa quasi irreale, alienante e si tinge di mistero.
Se aggiungiamo poi il buio, la noia, la stanchezza della notte, ecco che quegli occhi stralunati di Ferretti possono dire tante cose, scandagliando le infinite sfacettature dell’animo umano, e lasciano spazio a pensieri angoscianti, a incubi che diventano realtà o realtà che si trasforma in sogno.
Così i nostri finalisti sono riusciti a rendere avvincenti questi racconti, a creare una buona suspence, a trasformarli in gialli intriganti in cui ci sono coraggiose inchieste o in noir che indagano nelle profondità dell’animo umano. Tutti comunque lasciano in ogni caso sempre un segno in chi li legge.
Così nuove promesse crescono, Lucarelli stesso è avvertito.