Incubatoio 16

RIVISTA DI LETTERATURA IN EMBRIONE:
http://www.arcobaleno.com/incubatoio16

Coordinamento
Carlo Lucarelli e Roberto Ossani



Redazione
Eraldo Baldini, Andrea Bruni, Deborah Gambetta, Carlo Lucarelli, Gianfranco Nerozzi, Roberto Ossani, Gianpiero Rigosi, Tiziano Scarpa, Matteo Severgnini, Simona Vinci

Computer grafica
Roberto Ossani

finora sono usciti il numero 0, il numero 1 e il numero 2 (speciale Mystfest)
l'ultimo numero è uscito nel 1996

"Ogni cosa era infinite cose, perché io la vedevo distintamente
da tutti i punti dell'universo
" (Jorge Luis Borges, "L'Aleph")



numero 0: Andrea Bruni, Deborah Gambetta, Carlo Lucarelli, Gianfranco Nerozzi, Roberto Ossani, Giampiero Rigosi, Matteo Severgnini, Simona Vinci.

numero 1: Simona Vinci, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Matteo Severgnini, Gianfranco Nerozzi, Giampiero Rigosi, Andrea Bruni, Eraldo Baldini, Giovanni Zanzani.

numero 2 speciale (Mystfest): Simona Vinci, Andrea G. Pinketts, Deborah Gambetta, Tecla Dozio, Andrea Bruni, Giampiero Rigosi, Carlo Lucarelli, Matteo Severgnini, Gianfranco Nerozzi, Marcello Fois, Nicoletta Vallorani, Eraldo Baldini, Giovanni Zanzani, Luca Scarlini, Giacomo Manzoli, Barbara Garlaschelli, Aldo Spinelli, Gian Nicola Maestro, Paolo Interdonato, Marco Cigolotti.



L'editoriale di Carlo Lucarelli sul numero zero
http://www.arcobaleno.com/incubatoio16/0/Editor.htm

A CHI FREGA DEI PULCINI? di Carlo Lucarelli

embriòne s.m. 1 (biol.) (di individuo, di animale) primi stadi di sviluppo, feto 2 (bot.) (di piante) abbozzo, prime linee, fase iniziale contr. realizzazione, fase finale.

Il Dizionario dei sinonimi e dei contrari parla chiaro: un embrione è qualcosa che sai che che c'è e sai che sarà, ma ancora non sai come sarà. In pratica: un uovo, che tieni in mano e osservi perplesso. Può essere un uovo di gallina con dentro un tuorlo rosso buono da bere o un pulcino morto. Può essere un ovetto d'oca con dentro un timido, umido, dolce paperotto o un uovo di coccodrillo -quasi uguale, appena un po' più scuro- con dentro un alligatorino affamato, dai denti affilati come rasoi. Può essere un uovo avvelenato dal virus di un terrorista ambientale, un uovo d'oro, un uovo di Pasqua, un uovo di serpente o un uovo esplosivo. Se è un ovetto kinder conterrà una sorpresa, magari un coccodritto e se è l'uovo di una covata malefica conterrà un mostro, carnivoro e assassino. Se è un uovo sodo è meglio che non abbia bollito più di due minuti. Se gli piacciono le altre uova, allora è uovosessuale.
Tutto questo per dire che il Numero Zero di una rivista è come un uovo. Puoi soppesarlo, osservarlo contro luce, scuoterlo vicino all'orecchio, saggiarne la consistenza con le dita... sai che dentro ci sarà qualcosa ma quello che vedi è ancora soltanto il guscio. Otto editoriali e otto racconti: un embrione in formazione di cui si possono intuire le linee di sviluppo, lo stile, l'atmosfera, lo spirito. Il resto, quali rubriche, quali altri racconti e quali poesie, quali recensioni e appuntamenti, quali lettere, suggerimenti e opinioni, quali collaboratori, quali ospiti e quale letteratura, sarà visibile soltanto dal Numero Uno in poi, pagina dopo pagina, file dopo file, numero dopo numero, giorno dopo giorno nei secoli dei secoli amen.


Ecco l'editoriale del numero 1
http://www.arcobaleno.com/incubatoio16/1/editor.htm

L'UOVO E MIO FRATELLO
d i

Carlo Lucarelli


Mi ricordo che una volta tirai un uovo a mio fratello. Ero sul terrazzo, cinque piani più sopra e aspettavo che tornasse da scuola (io ero rientrato qualche minuto prima, facendo una gran corsa). Non volevo prenderlo proprio in testa, ma tra il collo e la cartella che portava sulle spalle, nel momento in cui allungava la gamba per salire il primo gradino. Invece, quella mattina, lui fece un salto, io lo mancai e l'uovo si spiaccicò sui gradini, dove, seppi più avanti, un signore che abitava nel palazzo scivolò e si fece molto male alla schiena.
Perché racconto questo? Perché mi ricordo l'impressione che mi fece quella macchia d'uovo spiaccicata laggiù in fondo, ad una distanza che a me, bambino di scuola, sembrava grandissima. Avevo lanciato un uovo nell'infinito e questo, da un nucleo giallo e rossastro, ancora denso e compatto al centro, si era frammentato in migliaia di schizzi multicolori, in migliaia di direzioni diverse. Più o meno, credo che stia succedendo questo alla nostra rivista in embrione: un concetto originario (per il questo numero il rapporto parola e arti figurative) che schizza in tutte le direzioni e magari arriva alla musica jazz, al cinema "oltre", ad un nuovo concetto (quello di "estremo") che poi, forse, germinerà nel numero successivo. E così le rubriche: quella dei link con altre riviste della rete, quella che contiene una selezione di racconti arrivati via e-mail; quella dedicata alla copertina (per la quale ringraziamo devotamente il grande Karel Thole)...
Il prossimo numero, già lo sappiamo, partirà dal concetto di "estremo" ma poi chissà dove andrà a finire.
Un po' come l'uovo che lanciai a mio fratello