conversazione tra
ALESSANDRO BARICCO e CARLO LUCARELLI
riguardo "Autosole"
Lucarelli?
Sì.
Ciao.
Ciao.
Mi chiedevo: ma quanto ci hai messo a scrivere
'sto libro
Non so. Era estate, e l'"Unità"
mi aveva incastrato a fare un raccontino
ogni giorno per sostituire Serra, era in
ferie, e allora avevano bisogno di un raccontino al giorno. Ci ho messo poco
tempo, ogni giorno, tutti i giorni. Anche
a Ferragosto che poi ho scoperto dopo che
nemmeno facevano il giornale, quel giorno
lì.
Sono tutte storie ambientate in una coda
micidiale sull'autostrada.
Sì.
Ti è venuta l'idea una volta che sei cascato
in una coda del genere?
Io VIVO in una coda del genere. Viaggio molto,
ci sono molte code, io vivo nelle code.
Ogni racconto è un personaggio, e in un certo
senso una vita.
Sì. L'hai letto Scerbanenco?
No.
Beh, è un po' come Scerbanenco, tutta una
vita in cinque minuti, a me piace Scerbanenco.
Qual è il racconto che ti piace di più?
Di Scerbanenco?
No, tuo, un racconto di questo libro.
Mi piace la storia del bambino con la pistola.
Anche a me.
Quella mi piace.
E ce n'è una che non ti piace niente?
No, quelle che non mi piacevano le ho tolte.
Secondo te quanto ci deve mettere un lettore
a leggere un libro come questo?
Bella domanda. Non so.
Prova.
Non so, un'ora, qualcosa come un'ora. Però
magari poi dovrebbe rileggerlo. Ci sono molte
cose che non sono quasi dette, che scopri
dopo. Mi ricordo che quando l'ho scritto,
questo libro, stavo molto attento a non dire
le cose più che a dirle.
Secondo te è un bel libro?
Sì, a me piace, è una raccolta di racconti,
insomma, è quello che è, ma a me piace. Lo
consiglio.
Grazie.
Ciao.
Ciao.