INTERVISTA TRATTA DA "IL QUOTIDI@NO"
9 luglio 2000
(in rete)

Non c'è pace nel mestiere di giallista del 2000. Soprattutto quando è la realtà che ti circonda a ispirarti, e la curiosità a spingerti a scoprire mondi nuovi. Come Intemet, ad esempio, che, Carlo Lucarellí frequenta volentieri. Soprattutto per fare acquisti. Com'è il suo rapporto con la rete?
Internet è una biblioteca universale. E' uno strumento fondamentale. Nel nuovo romanzo che sto scrivendo, ad esempio, il killer prende contatto con le vittime attraverso la rete.
Ma quali sono le cose che cerca di più surfando?
A volte vado a visitare i newsgroup di discussioni in giallo. Ad esempio, ne ricordo una sui film tratti dai libri di Camilleri, dove i partecipanti dicevano che erano contenti della realizzazione ma erano delusi dall'interprete scelto per Montalbano. A loro Zingaretti non piaceva.
Fa shopping in rete?
Compro molti libri e video su Amazon. Sempre cose molto strane che non si trovano facilmente. Film di serie B, oppure pellicole del cinema di Hong Kong.

Chissà cosa pensa il corriere che le porta i sacchi Amazon quando arriva fino a Mordano...
E' vero. Non ci ho mai pensato, ma in effetti devo essere l'unico che fa acquisti di quel genere. Poi compro anche molte cose elettroniche. Ad esempio ho acquistato l'agenda elettronica che ho in tasca.
E invece che rapporto ha col computer?
Mi piace il computer, è una bella macchina. Devo dire che ormai non so scrivere che su quello. Anche quando prendo appunti lo faccio meglio sulla tastiera che a penna. Posseggo un Pentium '  e non so bene il modello. L'unica cosa è che il computer fa sempre un certo ronzio e visto che dove abito c'è parecchio silenzio, metto un disco per non sentirlo.

Che musica preferisce?
E' abbastanza casuale. Ascolto quello che c'è da ascoltare in un certo periodo. Ultimamente ho comprato cinque cd di Luigi Tenco e li ascolto a rotazione.

Ma come si svolge il suo lavoro di scrittore? E' un metodico oppure non ha orario fisso di scrittura?

Mi piacerebbe essere come Stephen King che scrive dalle otto alle cinque del pomeriggio. Mi piacerebbe andare al bar, da Leo (il barista del paese ndr) a leggere il giornale. Invece faccio mille altre cose e non riesco a dire mai di no a nessuno.

Quest'anno sarà ancora al Festival di Letteratura di Mantova?
Per il momento posso dire che Luca Scarlini ha ideato un confronto dell'autore verso gli autori da cui ha rubato l'ispiraziore. Ma essendo tutti italiani vanitosi, sarà difficile parlare dei vivi che li hanno ispirati. Saranno tutti scrittori morti, vale anche per me. D'altronde anche non posso nascondere che il mio ispiratore è stato Scerbanenco.

Cosa pensa della frenesia che è scatenata in Italia per i noir?
Sicuramente il successo di Camilleri ha facilitato sia la Tv che le case editrici. Io devo dire che scrivere gialli è difficile. Ho addirittura letto rnanoscritti di romanzi che un anno erano in un nodo e l'anno dopo mi tornavano tra le mani riadattati in versione noir.


E chiude con una provocazione ironica:

Dopo la prossima avventura di De Luca scriverò un romanzo d'amore per la tv: 'Matrimoni felici con un mucchio di figli..." - non ne posso più di morti ammazzati!