L'ISOLA DEL TESORO

Rivista di Cinema e Letteratura

 

 

   

 

INTERVISTA CON CARLO LUCARELLI

di Andrea Lessona

Carlo Lucarelli è nato a Parma nel 1960 e vive a Mordano in provincia di Bologna. E’ tra i massimi esponenti del nuovo noir italiano. E’ conduttore del programma di Rai 3 Blu nott Dal suo romanzo più letto e venduto Almost blue è stato realizzato il film omonimo scritto e diretto da Alex Infascelli.

Che cos'è la tecnologia per te e come e quanto influisce sul tuo modo di lavorare?
La tecnologia non è tutto, ma è molto. Intanto mi piace, mi piacciono tutte quelle cose che facilitano e velocizzano... poi sta a me scegliere, e prendermi il tempo giusto per fare le cose. Nel mio lavoro la tecnologia influisce. Dal punto di vista dei contenuti, perché descrivo la realtà e la realtà è fatta di tecnologia, per cui mi è necessario parlarne. Ma anche dal punto di vista strettamente "tecnico".

A quale degli strumenti "moderni" non rinunceresti mai e perché?
Non potrei fare a meno del computer. Io sono passato direttamente dalla penna alla videoscrittura, saltando la macchina per scrivere, che non so usare. Il computer ti offre quella meravigliosa possibilità di cancellare senza perdere le cose, basta solo abbassare la riga di qualche spazio e resta lì a disposizione, ricordandoti l'idea da cui è nata. Poi il computer ti permette di avere davanti agli occhi i segni grafici che ritroverai nel libro, la vera "faccia" delle parole e non una grafia simbolica come quella di chi scrive a mano. E poi è vivo, respira (la ventola), è caldo, ci puoi mettere le mani sopra in modo quasi erotico, ci puoi giocare molto di più che con la penna.

E Internet?
Amo la sua capacità di essere un'enorme biblioteca di informazioni, suoni ed immagini e la possibilità di spedire quello che ho scritto in tempo reale ai giornali o alle case editrici, usando tutto il tempo precedente per scrivere. Se poi voglio prendermi il tempo di andare in biblioteca a sfogliare un vecchio libro polveroso o stampare il manoscritto e portarlo di persona all'editore, questa deve essere una scelta mia e non una necessità.

Hai un sito personale?
Ho diversi siti, tutti costruiti da lettori. Ce ne sono tre più o meno ufficiali (http://www.carlolucarelli.com/ - cui collaboro strettamente -, quello di Simone Spanio http://www.geocities.com/spanio/libri.html e quello dei Pinguini nel sottoscala, http://carlolucarelli.supereva.it/). Altri di lettori, anche all'estero, che non conosco di persona.

Giorgio Scerbanenco, lo scrittore cui hai sempre detto di ispirati, potrebbe scrivere oggi e ambientare uno dei suoi famosi racconti gialli, brevi ed essenziali, in Rete?
Non so se ci riuscirebbe. Era un uomo del suo tempo e se fosse vivo adesso farebbe fatica a capire bene tutto. Di certo ne parlerebbe... aveva questa capacità di capire i cambiamenti della società e di analizzarne i mali. Non credo che gli piacerebbe, però...

I libri, la televisione, il cinema tanti successi nel segno della multimedialità con un solo nome: il tuo. Hai mai pensato di lanciarti in Rete e pubblicare un romanzo su Internet, magari a puntate, come ha fatto Stephen King?
No. Credo sia una decisione più editoriale che artistica, legata ad un lettore più vicino alla rete di quanto non accada in Italia. Se devo dire la verità, comunque, continuo ad essere legato all'oggetto libro, che mi piace esteticamente e ritengo uno dei supporti più pratici ad essere usati nei due luoghi in cui si legge di più: a letto e in bagno.

Almost Blue, il libro che Ti ha reso famoso al grande pubblico aveva una connotazione temporale moderna, attuale. Poi, L'isola dell'Angelo Caduto è stato un tuffo nel passato. Il prossimo sarà un ritorno al futuro?
No. dopo Un Giorno Dopo L'altro, che tornava al presente, faccio un salto indietro, fino agli anni ‘50. Vorrei vedere come il commissario De Luca si troverà a confrontarsi con l'inizio della storia italiana delle Stragi.

Il futuro del libro è ancora la carta o leggeremo tutto di tutti sul web?
Il futuro del libro è ancora sulla carta. Lo è stato per più di duemila anni e credo che lo sarà ancora. Non per ragioni estetiche o sentimentali... il libro, per adesso, è più comodo.

 

 

HOME