| Carlo Lucarelli è nato a Parma nel 1960 e
      vive a 
      Mordano in provincia di Bologna. E’
      tra i massimi esponenti del nuovo 
      noir italiano. E’ conduttore del programma di
      Rai 3 Blu nott Dal suo romanzo più letto 
      e venduto Almost blue è stato realizzato il film omonimo scritto
      e diretto da Alex Infascelli. Che cos'è la tecnologia per te e come e 
      quanto influisce sul tuo modo di lavorare?
      
  La 
      tecnologia non è tutto, ma è molto.
      Intanto mi piace, mi piacciono tutte
      
      quelle cose che facilitano e velocizzano...
      poi sta a me scegliere, e 
      prendermi il tempo giusto per fare
      le cose. Nel mio lavoro la tecnologia
      
      influisce. Dal punto di vista dei contenuti,
      perché descrivo la realtà e 
      la realtà è fatta di tecnologia, per
      cui mi è necessario parlarne. Ma 
      anche dal punto di vista strettamente
      "tecnico". A quale degli strumenti "moderni"
      non rinunceresti mai e perché? Non potrei 
      fare a meno del computer. Io sono passato
      direttamente dalla penna alla 
      videoscrittura, saltando la macchina
      per scrivere, che non so usare. Il
      
      computer ti offre quella meravigliosa
      possibilità di cancellare senza 
      perdere le cose, basta solo abbassare
      la riga di qualche spazio e resta lì
      
      a disposizione, ricordandoti l'idea
      da cui è nata. Poi il computer ti 
      permette di avere davanti agli occhi
      i segni grafici che ritroverai nel
      
      libro, la vera "faccia" delle parole
      e non una grafia simbolica come 
      quella di chi scrive a mano. E poi
      è vivo, respira (la ventola), è caldo,
      
      ci puoi mettere le mani sopra in modo
      quasi erotico, ci puoi giocare molto
      
      di più che con la penna.
 E Internet?Amo la sua 
      capacità di essere un'enorme biblioteca
      di informazioni, suoni ed immagini
      
      e la possibilità di spedire quello
      che ho scritto in tempo reale ai 
      giornali o alle case editrici, usando
      tutto il tempo precedente per 
      scrivere. Se poi voglio prendermi il
      tempo di andare in biblioteca a 
      sfogliare un vecchio libro polveroso
      o stampare il manoscritto e portarlo
      
      di persona all'editore, questa deve
      essere una scelta mia e non una 
      necessità.
 Hai un sito personale?Ho diversi 
      siti, tutti costruiti da lettori. Ce
      ne sono tre più o meno ufficiali (http://www.carlolucarelli.com/ - 
      cui collaboro strettamente -, quello
      di Simone Spanio http://www.geocities.com/spanio/libri.html 
      e quello dei Pinguini nel sottoscala,
      http://carlolucarelli.supereva.it/). Altri di 
      lettori, anche all'estero, che non
      conosco di persona.
 Giorgio Scerbanenco, lo scrittore cui hai
      sempre detto di ispirati, potrebbe
      scrivere
      oggi e ambientare uno dei suoi famosi
      racconti
      gialli, brevi ed essenziali, in Rete?
      Non so se ci 
      riuscirebbe. Era un uomo del suo tempo
      e se fosse vivo adesso farebbe 
      fatica a capire bene tutto. Di certo
      ne parlerebbe... aveva questa 
      capacità di capire i cambiamenti della
      società e di analizzarne i mali. 
      Non credo che gli piacerebbe, però...
 I libri, la televisione, il cinema tanti
      successi nel segno della multimedialità
      con
      un solo nome: il tuo. Hai mai pensato
      di
      lanciarti in Rete e pubblicare un romanzo
      su Internet, magari a puntate, come
      ha fatto
      Stephen King? 
  No. 
      Credo sia una decisione più editoriale
      che artistica, legata ad un lettore
      
      più vicino alla rete di quanto non
      accada in Italia. Se devo dire la 
      verità, comunque, continuo ad essere
      legato all'oggetto libro, che mi 
      piace esteticamente e ritengo uno dei
      supporti più pratici ad essere usati
      
      nei due luoghi in cui si legge di più:
      a letto e in bagno. Almost Blue, il libro 
      che Ti ha reso famoso al grande pubblico
      aveva una connotazione temporale 
      moderna, attuale. Poi, L'isola dell'Angelo Caduto è stato un tuffo 
      nel passato. Il prossimo sarà un ritorno
      al futuro? No. dopo Un Giorno Dopo L'altro, che tornava al 
      presente, faccio un salto indietro,
      fino agli anni ‘50. Vorrei vedere come
      
      il commissario De Luca si troverà a
      confrontarsi con l'inizio della storia
      
      italiana delle Stragi.
 Il futuro del libro è ancora la carta o leggeremo
      tutto di tutti sul web?Il futuro del 
      libro è ancora sulla carta. Lo è stato
      per più di duemila anni e credo che
      
      lo sarà ancora. Non per ragioni estetiche
      o sentimentali... il libro, per 
      adesso, è più comodo.
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