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Showbiz

Il lato sinistro del Cuore di Lucarelli

di Alfredo Ranavolo
Ultimo aggiornamento 26 giugno 2003, 08:47 ora italiana (06:47 GMT)

Lucarelli
Un particolare della copertina del nuovo libro di Carlo Lucarelli

MILANO (CNN) -- Da martedì è uscito il nuovo libro di Carlo Lucarelli, "Il lato sinistro del cuore". Il giallista emiliano sceglie, questa volta, la forma racconto, raccogliendone in questo volume ben 53. Abbiamo chiesto all'autore, di solito affezionato al romanzo, di parlarcene.

Come mai la scelta di questo titolo, che appartiene a un racconto di qualche anno fa?

Ho scelto questo perché secondo me era un bel titolo. È abbastanza indicativo del tema della raccolta. Quelle cose che appartengono a noi autori di noir. Sentimenti come l'inquietudine, la paura, il mistero. Tutte cose che stanno dal lato sinistro del cuore e delle cose.

Quale periodo della sua produzione coprono i racconti?

L'ultimo dei racconti contenuti nella raccolta è il più vecchio. È del 1990. Il più nuovo è stato scritto poco prima che ci mettessimo a impaginare. Circa due mesi fa.

Ha rivisitato i racconti più vecchi?

Non ho riscritto molte cose. Li ho rivisti tutti, li ho riletti, ma ho scelto quelli su cui c'era meno bisogno di intervenire. Gli altri li ho tolti. Ho messo quelli che, secondo me, avevano sufficiente "maturità".

Dal 1990 al 2003. Un arco di tempo molto vasto. C'è una continuità?

Dal mio punto di vista c'è una continuità. I racconti che avevo scritto in un modo diverso da come li avrei scritti oggi li ho tolti. Quelli che ci sono, se dovessi ripensarli e scriverli adesso, li scriverei così. Inoltre abbiamo cercato di metterli in fila secondo una logica non cronologica, ma narrativa.

I lettori del Lucarelli romanziere troveranno qualcosa di diverso?

Sì, ci sono tante cose diverse. Nei romanzi ci sono maggiori responsabilità, sono più studiati. Nei racconti c'è maggiore possibilità di sperimentare. Per me, per esempio, sarebbe molto difficile scrivere un romanzo d'amore. Non è nelle mie corde, dovrei studiare un po' di cose. Però ho provato a scrivere racconti d'amore. Sempre alla mia maniera, ovviamente: "dal lato sinistro del cuore".

Nel libro ci sono esperimenti narrativi, esperimenti linguistici, scorribande in altri generi.

Raccogliere i racconti scritti in 13 anni, catalogarli, sceglierli. Potrebbe sembrare che Carlo Lucarelli stia facendo un bilancio (ovviamente provvisorio) della propria produzione narrativa.

Ritengo che per fare un bilancio manchino ancora determinati tasselli. Questa raccolta l'ho voluta soprattutto per non rischiare di perdermi in giro pezzi di cose che mi piacevano.

E qual è, ad esempio, uno di questi tasselli che mancano?

Voglio scrivere un romanzo di ambientazione storica, molto più corale di quelli che ho scritto fino a ora, ambientato in Eritrea all'epoca delle prime colonie, nel 1890. Forse dopo quello potrei fermarmi e dire 'ho esaurito una prima spinta'.

Nei racconti più recenti c'è qualcosa della sua esperienza in tv, tra i misteri d'Italia?

Nei racconti non molto. Io ho sempre tentato l'inverso: portare il linguaggio della letteratura in tv piuttosto che quello televisivo nella letteratura.

Quale mistero tra quelli di cui si è occupato le piacerebbe risolvere in prima persona?

Praticamente tutti. Se devo proprio, fra quelli piccoli scelgo il caso di Francesca Alinovi (uccisa nel 1983 a Bologna con 47 coltellate ndr), che pure viene dato per risolto perché c'è un colpevole, però... Fra i più grandi mi piacerebbe risolvere definitivamente e senza più alcuna ombra di dubbio la strage di Bologna.

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