Un Andrea De Carlo e un Carlo Lucarelli piacevolmente
immersi nella magica atmosfera offerta
da
Mantova durante il Festivaletteratura.
A
Federica Fantozzi, scrittrice anche
lei,
ed inviata per la web-tv letteraria
NonLeggere.it,
raccontano dei luoghi che fanno da
cornice
ideale alle loro storie.
Un rapporto velato e spesso impercettibile
lega insieme il luogo fisico dove l’autore
prende in mano la penna e il luogo
immaginario
in cui gli intrecci narrativi si dipanano
e i personaggi prendono vita materializzandosi
sulle pagine. Eremo solitario o luogo
affollato
condiviso con altri, ogni autore si
sceglie
il proprio, e lì il pensiero si abbandona.
Per Andrea De Carlo, un luogo isolato
e tranquillo,
lontano dai rumori del mondo, come
la sua
casa in campagna nelle Marche, è il
rifugio
ideale per scrivere, anche se poi ambienta
i suoi romanzi in città irrequiete
come Milano,
o dispersive come Los Angeles.
Carlo Lucarelli predilige invece le
oscurità
bolognesi e si adatta più facilmente,
ritagliandosi
spazi fertili nei luoghi più disparati.
Si
definisce "scrittore di giorno"
più che di notte, "di pioggia"
invece che di sole, restando in attesa
che
i prodigi del progresso tecnologico
gli consentano
un giorno di poter, in macchina, guardare
un film, leggere, e scrivere un libro.
|