Nascita di uno scrittore da una
tesi di laurea mai finita.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - A colloquio con
Carlo Lucarelli: gli inizi, il
presente, il libro che
verrà.
di Giovanni
Desideri
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Non ha rimpianti, Carlo Lucarelli. Non, almeno, per quella
tesi in storia contemporanea
che doveva valergli la laurea
in
Lettere Moderne: agognata, come
dice egli stesso, "per cercare
di
diventare scrittore". Il passaggio
non è stato necessario e non
c'è
dubbio che il relatore di quella
tesi, non vedendo più tornare
quello studente, ne abbia appreso
le sorti per altra via.
Incontriamo Carlo Lucarelli in
margine al primo appuntamento
di
'Sculture e scrittori', rassegna
che ha preso il via ieri sera,
venerdì 25 luglio, intorno alla
scultura di Enrico Baj 'Il saluto
di
Ubu', a San Benedetto.
Come è nato in lei il desiderio di
dedicarsi alla scrittura?
Come per molti scrittori, è stata
determinante anche per me la
voglia di raccontare storie.
A questo
scopo ho dedicato anni agli esperimenti,
dall'epoca dell'università
e da prima ancora. Poi durante
la tesi ho avuto un'idea seria,
da
cui sarebbe nato il mio primo
libro: Carta
bianca.
Quali autori prediligeva e quali predilige
oggi?
Ho sempre letto molti libri. Agli inizi avevo
particolare predilezione per
autori come Giorgio Scerbanenco,
Raymond Chandler o James Ellroy.
Accanto a questi, in seguito,
se ne
sono aggiunti molti altri, anche
in considerazione di ciò che
stavo
scrivendo e per cui dovevo documentarmi.
Per il prossimo libro, ad
esempio, sto rileggendo Conrad,
Kipling e altri autori di epoca
vittoriana.
Di cosa si tratta?
Sarà un romanzo
ambientato nell'Eritrea del 1895,
gli anni delle spedizioni
italiane, della disfatta di Adua.
Ma sullo sfondo di
un'ambientazione esotica credo
che finirò per inserire… un
omicidio,
un'indagine, un commissario!
Il suo libro Il lato
sinistro del cuore è invece una raccolta di racconti. Tenta
un
genere per lei inedito?
È vero che si tratta del mio primo
libro di racconti. Ma diciamo
che il racconto è un genere
parallelo
a quello del romanzo, almeno
per me. Ed è un genere che ho
sempre
praticato, che mi permette di
condurre sperimentazioni di vario
tipo, magari in vista di ulteriori
sviluppi, per esempio in un
romanzo. I racconti contenuti
nel Lato sinistro del cuore li
ho iniziati a scrivere nel 1989.
Ne avevo a disposizione 113 e
ne ho
scelti 53 per la pubblicazione.
Lei è scrittore, ma anche
conduttore televisivo, autore
cinematografico ed altro ancora.
Si
tratta di interessi paralleli
che ha sempre coltivato insieme
a
quello per la letteratura?
No. Agli inizi non avrei mai
pensato a questi sviluppi. E
infatti si tratta di attività
che sono
stato chiamato a svolgere ogni
volta in seguito alla pubblicazione
di un mio libro. È andata così,
per esempio, per il mio approdo
alla
televisione, in seguito alla
pubblicazione di Almost blue nel
1997, da cui Alex Infascelli
ha tratto il suo film. Ma nonostante
queste collaborazioni continuo
a ritenermi 'autore di
romanzi'.
sabato 26 luglio 2003, ore 13:26 52
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