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CARLO LUCARELLI: "E ADESSO VI INSEGNO
A SCRIVERE" Il più famoso scrittore noir italiano sarà
a San Marino dal 10 al 14 settembre per coordinare
il corso di scrittura del mistero "Strategie
della tensione", assieme ad altri scrittori
del calibro di Eraldo Baldini e Giampiero
Rigosi.
Carlo Lucarelli non ha bisogno di presentazioni,
ma noi ve lo presentiamo lo stesso. Nato a Parma nel 1960, è oggi certamente
il più famoso
scrittore noir italiano:
ha pubblicato romanzi e
raccolte di
racconti, tra cui Almost
Blue (Einaudi), L'estate
torbida
(Sellerio), Via delle oche
(Sellerio), L'isola dell'Angelo
Caduto (Einaudi), Guernica
(Il Minotauro). I suoi
romanzi sono
tradotti in piú lingue.
Da Almost Blue è stato
tratto un film
per la regia di Alex Infascelli.
E’ diventato popolare al grande pubblico,
oltre che con i suoi romanzi, grazie alla
fortunata trasmissione RAI “Blu Notte”. Collaboratore
di riviste e programmi televisivi della RAI,
tiene stabilmente corsi presso la scuola
"Holden" di Torino. Ed è proprio per parlare di un nuovo corso
di scrittura che l’abbiamo
raggiunto telefonicamente
nella sua casa di Mordano,
in provincia di
Bologna. Lucarelli sta
infatti preparando
una proposta didattica
molto interessante,
un’occasione imperdibile
per tutti gli aspiranti
scrittori.
Si chiama 'Strategie della Tensione', ed
è un laboratorio residenziale di scrittura
del mistero che si svolgerà a San Marino
dal 10 al 14 settembre. Assieme a Lucarelli,
docente e anche coordinatore del corso, ci
saranno altri bravi scrittori come Eraldo
Baldini, Andrea Cotti, Gianfranco Nerozzi
e Giampiero Rigosi. (Per informazioni: Beatrice
0549 912278 - 335 7342524, studiosrl@omniway.sm)
Carlo, come nasce l’idea di questo laboratorio?
Lo staff di docenti del corso “strategie
della tensione” è formato
da alcuni scrittori, come me, che
hanno avuto parecchie esperienze
di insegnamento all’interno
di laboratori di scrittura.
Un fattore che ci accomuna
tutti è il genere noir,
e in più siamo geograficamente molto
vicini gli uni agli altri.
Ci è venuto in mente quindi di
mettere assieme le nostre
esperienze e di proporre questo
corso. Abbiamo scelto di
usare la struttura di San Marino non
solo perché il luogo si
prestava particolarmente, ma anche per
questioni di vicinanza.
Questa prima edizione sarà di
“rodaggio”. Se la cosa
funzionerà vuol dire che alla gente
piace, e se la cosa piace
noi vorremmo continuare, e farlo
diventare un appuntamento.
L’idea sarebbe quella di creare una
specie di polo romagnolo-marchigiano
della scrittura.
Per questa edizione del corso avete scelto
la formula
del laboratorio residenziale…
Vorremmo creare un luogo
dove vivere e condividere
la dimensione della scrittura in
maniera totalizzante. Un
po’ come a volte accade alla Holden
di Torino. Tutti i giorni
i corsisti ascolteranno le lezioni
in aula, e nella stessa
struttura mangeranno e dormiranno.
Ci piacerebbe creare una dimensione sociale
oltre che di
lavoro, perché vorremmo
che i nostri laboratori di scrittura
fossero non solo un modo
per imparare delle tecniche, ma anche
un momento di confronto
e di condivisione di una passione
comune. Anche per questo
abbiamo voluto che il laboratorio
fosse residenziale: per
permettere ai docenti e agli iscritti
di trascorrere insieme
non solo le ore di lezione ma anche la
serata, magari davanti
ad un buon bicchiere di vino.
Il laboratorio si chiama “strategie della
tensione”. Tu
pensi che il genere thriller
o poliziesco abbia bisogno
di una
strategia di scrittura,
più che altri generi letterari?
Oppure, più semplicemente,
avete scelto questo nome
per il suo
potere suggestivo?
Non sapevamo bene che nome dare a
questo corso. Avremmo potuto
scegliere il nome “scuola di
scrittura di giallo” o
“scuola di scrittura di thriller”, ma
non era quello che intendevamo
comunicare. In più, non
volevamo che un titolo
troppo specifico allontanasse persone
che magari non sono interessate
al genere. Avremmo potuto
scegliere “scrittura del
mistero”… poi c'è venuta in mente la
parola “tensione”.
Il fatto è che, a mio parere, la
letteratura di genere insegna
anche all’ “altra” letteratura,
non perché migliore, ma
perché contiene le basi elementari
della narrazione. Se vuoi
analizzare certi meccanismi, lo fai
con molta più facilità
in un giallo piuttosto che in un altro
romanzo. E se conosci –
e riconosci - i meccanismi del giallo,
sei in grado poi di scrivere
anche letteratura di altro tipo.
Tutta la scrittura necessita
di una strategia, non solo la
scrittura di genere.
Il tuo intervento all’interno del corso si
intitola “il
mistero”. Riesci a spiegarci
brevemente di che cosa
parlerai e
in che modo gli interventi
degli altri docenti si
integreranno
con il tuo?
Quello che farò io sarà analizzare il
concetto di “mistero misterioso”.
Non tutti i misteri sono
buoni per scrivere un romanzo,
soprattutto per scrivere un
romanzo giallo. Cercheremo
quindi di vedere insieme quali
caratteristiche deve avere
un mistero perché sia “misterioso”:
come il concetto è stato
sviluppato da altri, come è diventato
il motivo centrale di un
romanzo, eccetera.
Gli altri
docenti affronteranno ciascuno
un argomento particolare:
ad
esempio Eraldo Baldini
parlerà del “plot”, Giampiero
Rigosi
spiegherà cos’è l’intreccio
e come impostare la costruzione
di
un personaggio. Abbiamo
cercato quindi di coprire
più
argomenti possibili, facendo
in modo che ciascuno avesse
la
possibilità di trattare
il tema che personalmente
sente più
affine e che ha scelto
di approfondire.
Hai diversi lettori appassionati che sul
web curano costantemente
dei siti dedicati
a te e ai tuoi libri. In
che rapporto sei
con loro, e perché non
gli proponi di diventare
la redazione virtuale del
tuo sito web ufficiale
(www.carlolucarelli.com),
che invece, a quanto
ci risulta, non è aggiornatissimo?
Sono in contatto in particolare
con due lettori:
Simone Spanio, che cura
il sito www.spanio.it/lucarelli, e Mauro Smokovich, che si occupa delle
pagine di http://carlolucarelli.supereva.it. Con loro sono in ottimi rapporti, li conosco
entrambi molto bene.
Ho conosciuto Spanio per
la prima volta perché
lui mi aveva inviato un’e-mail.
Mi scriveva:
“Ho fatto questo sito su di lei. Mio Dio,
non vorrei aver violato
la sua privacy ed
essere querelato…” Io gli ho risposto: "ma vuoi scherzare? Dovrei pagarti, piuttosto!". Smokovich lo conoscevo già da tempo
prima; ha creato il suo
sito per raccogliere
e metter ordine nel tanto
materiale che già
possedeva. Sono talmente
bravi, che faccio
continuamente riferimento
ai loto siti, perché
io stesso non ho tutti
i riferimenti che
hanno loro. Per la mia
raccolta di racconti,
ad esempio, ho scelto proprio
Mauro Smokovich
come curatore, perché lui
li aveva tutti.
Per quanto riguarda il
sito www.carlolucarelli.com, ci sono una serie di problemi che prima
o poi dovremo risolvere.
Comunque, io considero
quelli di Spanio e di Smokovich
i miei siti
ufficiali.
Ultimamente, oltre che in TV con Blu Notte,
sei stato in radio con
Atlantis, hai scritto
un radiothriller dal titolo
“Radio Bellablu”
e hai anche firmato una
sceneggiatura per
Dylan Dog. Quanto pensi
che tutto questo
abbia contribuito a farti
crescere come scrittore
e qual è il media che preferisci?
Il media che continuo a
preferire in assoluto
è il libro. Se mai dovesse
venir fuori una
legge che impedisse alla
gente di svolgere
più di un lavoro, io non
avrei dubbi: continuerei
a scrivere romanzi. Non
ci penserei neanche.
Certamente, però, le altre
esperienze che
ho avuto, e che continuo
ad avere, in altri
campi sono importanti,
perché anche gli altri
linguaggi ti insegnano
delle strategie che
poi puoi riutilizzare nella
letteratura.
La radio, ad esempio, ti
fa capire un sacco
di cose legate al suono,
all'espressività;
ti insegna a comunicare
anche senza usare
le parole. E quando hai
a disposizione le
parole, questa consapevolezza
acquisita diventa
preziosa.
Immagino che la trasmissione televisiva ti
abbia comunque regalato
una popolarità che
ti ha permesso di guadagnare
forse qualche
lettore in più oltre ai
moltissimi che già
avevi…
Sicuramente sì. Mi capita
spesso di incontrare
persone che mi dicono:
“Non avevo mai letto
niente, di suo. Poi l’ho
vista in TV, e sono
andato a cercare i suoi
libri”. E questo
è senz'altro positivo,
per me.
Che cosa bolle in pentola per Carlo Lucarelli?
A cosa stai lavorando in
questo momento?
Ho diversi progetti per
le mani. Innanzitutto
sto lavorando, assieme
a Giampiero Rigosi
e altri scrittori, alla
sceneggiatura di
una serie tratta dal mio
romanzo “Il giorno
del lupo”. Si tratta di
film per la televisione
che hanno l’ispettore Coliandro
come protagonista.
Poi sto lavorando alle
nuove puntate di “Blu
Notte”, che saranno pronte
per i primi mesi
del prossimo anno.
Infine sto raccogliendo
materiali per cominciare
a scrivere un romanzo ambientato
in Eritrea
nel 1895, durante la battaglia
di Adua. E’
già un po' di tempo che
avevo voglia di scrivere
qualcosa che avesse a che
fare con l'immaginario
coloniale, esotico, alla
Kipling.
Dovrò aspettare, però,
la fine dell'anno
per scrivere, perché voglio
andare in Eritrea.
E’ troppo diversa da come
uno la può immaginare.
Poi, se voglio regalare
alla mia scrittura
una suggestione esotica,
devo provarla sulla
mia pelle.
Luca Lorenzetti
Nella foto: Carlo Lucarelli
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