Delitto all'italiana

Carlo Lucarelli si guadagna più che dignitosamente da vivere con i morti ammazzati... sulla carta naturalmente!

Il signore in giallo

Sono andata in quel di San Mauro Pascoli all'inseguimento del mio amico Carlo Lucarelli. Inauguravano la nuova biblioteca comunale e, come puntello alle pigre letture di paese, suppongo più intrise di poesia che di letteratura, han pensato bene di invitare un giovane giallista di successo nonché abile affabulatore, uno di quelli capaci di spazzar via la polvere dai libri (Baricco - ahinoi - docet). La presentazione del suo ultimo libro - già recensito su queste pagine - era un pretesto: in verità la serata si è risolta in un intenso scambio col pubblico, ad indagare sul mestiere dello scrittore, a comprendere se il giallo (all'italiana) sia definibile come una categoria dello spirito o meno, giacché il genere, ormai di culto, viene classificato indifferentemente anche come 'noir', 'thriller', 'poliziesco'... Interessante Posto che gli incontri fra gli scaffali con gli autori sono molto trendy, patrocinati perfino dalla Ministra Melandri, e che questi qua fanno spettacolo distribuendo autografi come star (Festivaletteratura di Mantova docet), l'iniziativa sammaurese si è rivelata accattivante per la verve di Carlo, a cui la lunga pratica di conduttore televisivo ("Mistero in Blu" e "Blu notte") ha giovato assai in termini di comunicazione. Si è infatti concesso generosamente ad un discreto fuoco di fila. Dunque, per cominciare, come spiegarsi la felicissima stagione del giallo, un tempo riserva esclusiva degli anglo-americani, oggi fitta di successi nostrani grazie ad autori come Camilleri, Ferrandino, Fois oltre a Lucarelli medesimo? E lui, serafico: "Il genere ha conquistato larghi spazi perché, scomparso Scerbanenco, la tradizione italiana si era esaurita. Non è stato difficile inserirsi tra gli umoristi, sempre di moda, e i minimalisti, quelli che ti raccontano la loro ultima seduta psicanalitica (sic!)". Capito? Cosa ci vorrà mai... E come si diventa scrittori? "Andavo bene in italiano e da adolescente scrivevo già. Cose orrende naturalmente. Esiste un tempo di maturazione per ognuno: Brizzi è esploso a 18 anni, io a 30, Camilleri dopo i 70". Della serie: non è mai troppo tardi o troppo presto. "La difficoltà - continua - stava nel trovare un editore. Quando ho cominciato non era di moda come adesso la letteratura giovanile, pulp, cannibale o altro che fosse". Della serie: adesso, niente niente che i pensierini scolastici filino in un italiano decente, ti pubblicano a 10 anni. Scherzo. Lucarelli non è né sussiegoso né compiaciuto, non parla da "arrivato" ma da ragazzo disponibile e molto civile. Poi si arriva al dunque. La differenza tra giallo e noir? "Nel giallo ti chiedi chi è stato, nel noir cosa sta succedendo. Se il giallo mette ordine nel caos - dal delitto alla scoperta di chi l'ha commesso - il noir è il caos, dipinge una situazione com'è, entra nel buco nero, in quella metà oscura che sta in ciascuno di noi, quella che teoricamente potrebbe condurti alla follia omicida". Folgorata, penso che Lucarelli piaccia perché nei suoi romanzi contemporanei racconta non un enigma fine a se stesso ma quel che accade in una determinata città, ad esempio la Bologna e dintorni prima di Guazzaloca ("Almost blue") oppure in luoghi padani riconoscibili come la via Emilia e l'autostrada (i racconti di "Autosole"). Insomma, ambientazione precisa e curata psicologia dei personaggi. In fondo cosa importa la scoperta dell'assassino? Forse solo un ristretto numero di lettori ama ancora il gioco deduttivo del giallo classico. Personalmente, da lettrice, pretendo di più del semplice intrigo della "camera chiusa", fra contesse e maggiordomi. E credo sia questa la chiave del successo di Camilleri e compagnia. Siamo alla fine. E i prossimi romanzi? Udite, udite, ancora non lo sa nessuno, Lucarelli ne ha annunciati tre. Il primo, una sorta di seguito del fortunato "Almost Blue", si svolge in gran parte sull'autostrada ("un non-luogo che è nell'immaginario di tutti"); protagonista una ragazzina che si specializza nella caccia alle persone. Con il secondo Lucarelli tornerà alle atmosfere del giallo politico e alle ambientazioni d'epoca: la vicenda si svolge nel 1939, sullo sfondo storico del ventennio fascista, da lui molto studiato e utilizzato in vari romanzi (da "Carta bianca", il primo, all'ultimo "L'isola dell'angelo caduto"). Il terzo avrà per cornice gli anni cinquanta e i nostri servizi segreti al tempo della Guerra Fredda. Ai lettori del Carlo non resta che avere pazienza.

.................................................................Patty Nando