INTERVISTA A CURA DI STAS' GAWRONSKI
Lucarelli: mitologia di Philip Marlowe
Intervista allo scrittore italiano Carlo
Lucarelli sull'emblematico personaggio dei
romanzi di Raymond Chandler: l'investigatore
Philip Marlowe.
di Stas' Gawronski
Ci puoi dire qualcosa riguardo all'idea di
"fallimento" che emana Philip Marlowe
e alla sua solitudine?
I protagonisti dei romanzi gialli devono
essere soli e disarmati di fronte alle
loro
storie. Philip Marlowe é un solitario,
un
cavaliere senza macchia e senza paura.
Un
perdente all’apparenza, che riesce
sempre
a risolvere i suoi casi complicati.
Due sono
le caratteristiche che definiscono
il personaggio
di Raymond Chandler, l’onestà e il
rigore
morale. Nelle parole dell’autore, infatti,
la strada del cattivo deve essere attraversata
da chi cattivo non è, altrimenti la
storia
non funziona. Allo stesso tempo, Marlowe
è scanzonato ed ironico, incapace di
trattenersi,
anche di fronte ad un gangster, dal
dire
una battuta che lo danneggerebbe. La
forza
del personaggio consiste proprio in
questo
senso di indipendenza.
Philip Marlowe come eterno outsider,
quindi...
Marlowe è un individuo solo contro
il potere,
cacciato dalla Procura per la quale
lavora
perché troppo indipendente. A differenza
del commissario Maigret, inventato
da Simenon,
non ha rapporti con la malavita, non
è integrato
in un organismo come la polizia e non
è appoggiato
da una squadra di investigatori. In
altre
parole, il personaggio di Chandler
è solo
nella terra di nessuno del romanzo
noir.
Mentre il cinema mostra, attraverso
l’interpretazione
di Humphrey Bogart, Marlowe vestito
con il
trench stropicciato, l’autore ritrae
il suo
personaggio come un uomo elegante,
a disagio
nei suoi abiti.
Ci puoi tratteggiare il modus operandi
dello
scrittore Raymond Chandler?
I romanzi di Chandler nascono da una
serie
di racconti che l’autore fonde in un’unica
storia attraverso un filo conduttore
che
trascina e coinvolge il lettore. Come
in
un rapporto d’amore, lo scrittore sviluppa
una maggiore confidenza nei confronti
del
suo personaggio dopo averlo conosciuto
e
scoperto meglio nei propri romanzi.
Ne Il
lungo addio, ad esempio, l’ umanità
di Marlowe
cresce insieme all’intensità della
conoscenza
con il suo autore. Gli ultimi romanzi
degli
scrittori sono la fine di una storia
d’amore.
Come nel caso di Chandler, il rapporto
con
il personaggio si rompe perché muore
il suo
autore.
Quanto c'è di Chandler in Marlowe?
La biografia di Chandler si avvicina
a quella
di Marlowe. Scrittore inglese, vive
negli
Stati Uniti e, al di là della raffinatezza
proveniente da una classe sociale diversa,
rivela lo stesso temperamento ironico
e scanzonato
del suo personaggio. Agisce al di fuori
delle
logiche di potere e litiga con i produttori
cinematografici così come Marlowe discute
con il suo procuratore distrettuale.
E, come
Marlowe, ha l’abitudine di bere, costante
della storia degli scrittori americani
del
genere hard boiled. Chandler muore
dopo una
vita tormentata, segnata da un tentativo
di suicidio e dalla morte dell’amata
moglie.
Quale importanza ha avuto per te la
lettura
di Chandler?
Chandler è stato essenziale per la
mia formazione.
Tutto Marlowe investigatore e La scuola
dei
duri, i primi testi che ho letto pubblicati
da Mondadori nella raccolta Omnibus,
mi hanno
affascinato per le trame appassionanti
e
per la caratteristica dello scrittore
di
raccontare storie all’interno di una
cittá,
quasi di farle camminare per le strade.
Ho
iniziato a leggere anche le parodie
del genere
noir, come ad esempio la serie di fumetti
Big sleeping di Panebarco, caricatura
delle
investigazioni di Marlowe.
Se dovessi scegliere a quale scuola
di scrittura
appartenere, vorrei essere uno degli
autori
della rivista Black Mask insieme a
Chandler
e ad Hammett.
Qual è lo stile di Chandler?
Scrivere storie di strada con il linguaggio
della strada. Questo il principio fondamentale
della scuola di scrittura del genere
hard
boiled che ha trasformato il giallo
in un
romanzo sociale. Gli scrittori cosiddetti
"duri" adottano frasi brevi,
incisive,
veloci e con pochi aggettivi. Chandler
riesce
invece a sposare il linguaggio povero
ad
uno stile ricco ed evocativo che gli
proviene
dalla formazione classica.
Ci puoi accennare qualcosa sul rapporto
di
Chanlder con Hollywood?
I romanzi di Raymond Chandler sembrano
scritti
per il cinema. L’autore stesso dice
che una
buona storia deve essere ricca di buone
scene.
La versione cinematografica de Il grande
sonno, realizzata da un team di scrittori
tra i quali l’illuminato dialogista
William
Faulkner, ha richiesto la consulenza
dell’autore
stesso. Chandler ha ammesso di non
ricordare
il senso della sua trama. Un bel romanzo
è un romanzo che leggeresti anche se
mancasse
la fine, rivela infatti lo scrittore.
Questa,
considerata un’eresia dal giallista
classico,
è l’intuizione geniale di Chandler,
per il
quale il mistero di un giallo è più
importante
della sua soluzione.
Marlowe e il contesto sociale...
I personaggi di Chandler sono figure reali,
esistono al di là dei suoi romanzi e raccontano
momenti diversi della realtà americana. Il
disagio di vivere, la voglia di affermarsi
dei piccoli criminali e la profonda malinconia
di Marlowe di fronte alla vita. L’investigatore
è infatti un antieroe, un perdente rispetto
alla società americana basata sul potere
e sul denaro. In questo senso i romanzi di
Raymond Chandler sollevano l’interrogativo
sul senso della vita.
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