"Prima dell'Urlo" di Gianfranco Nerozzi (Addictions)
libro che precede il romanzo "L'Urlo della Mosca" pubblicato sempre da Addictions
la prefazione è di Carlo lucarelli
Carlo Lucarelli: Nerozzi è uno dei pochi autori italiani in grado di confrontarsi con la grande tradizione horror straniera

Dalla prefazione: "Gianfranco Nerozzi è un maestro".



PREFAZIONE
di Carlo Lucarelli

"Meno cinque, quattro, tre...
C'è niente che faccia più paura di un conto alla rovescia? Meno cinque, quattro, tre... no, non c'è niente che faccia più paura. Perché un conto alla rovescia prelude sempre a qualcosa di spaventoso, una bomba che sta per esplodere, un siluro pronto a partire, una squadra d'assalto che sta per fare irruzione, e se non è spaventoso è ignoto (che è lo stesso), come il buio misterioso in cui stanno per essere lanciati un razzo spaziale o il tappo di cbampagne di un nuovo capodanno.
Se poi il conto alla rovescia accompagna una serie di racconti di Gianfranco Nerozzi, bè, non so cosa ci possa essere di più spaventoso, misterioso e ignoto di questo. Meno un anno, sette mesi, due mesi, uno... è un conto alla rovescia che tifa perdere addirittura le categorie temporali, dato che alla fine c'è un romanzo, "L'urlo della mosca", uscito prima di questo stranissimo e bellissimo prequel.
Stranissimo e bellissimo, davvero.
Perché ci sono due cose, soprattutto, che invidio a Gianfranco Nerozzi e agli scrittori come lui.
La prima è la capacità di spingersi sempre un po' più oltre, oltre a tutto. Tuffarsi nel buio degli angoli più bui, immergersi nell'oscurità profonda dell'inimmaginabile ed uscirne fuori per raccontare cose che non ti sogneresti neppure, cose che ti fanno orrore soltanto a pensare di pensarle. Non è solo una questione di coraggio, è una questione di capacità. Di riuscire a dare una forma e una voce a quelle cose, di tenersele dentro la testa abbastanza e abbastanza freddamente da riuscire a trasformarle in parole. Senza uscire di casa a fare a pezzi qualcuno nel frattempo.
La seconda, è la capacità meravigliosa di creare mondi. Mondi fantastici e coerenti in cui le cose tornano, si legano e si provocano non solo all'interno di quel libro, ma anche in altri, prima e dopo, come se già al momento di scrivere la prima parola quella storia si fosse già cristallizzata in una architettura complessa che si estende nel presente e nel futuro, e che semplicemente esiste, nei secoli dei secoli amen.
Quando di un personaggio come Costa puoi leggere le motivazioni in racconti che parlano di quello che è avvenuto prima di un libro già scritto, quando puoi ricostruire un intero album dei Mastema dalle citazioni sparse nei romanzi e nei racconti, quando puoi dedicare il tuo libro ad uno scrittore che ne fa parte, allora significa che quel poliziotto, quel gruppo, quello scrittore e il loro mondo esistono davvero, e non devi fare altro che abbandonarti, assaporando già quel brivido da ottovolante che ti viene dalla certezza che non sai, non immagini neppure, dove andrai a finire.
Per riuscire in questa magia, Magia Nera ovviamente, bisogna essere dei maestri: della scrittura, del genere, dei meccanismi, dell'invenzione, della documentazione... di tutte quelle cose che stanno dentro a quella caverna profonda e buia da cui escono libri come "Prima dell'urlo'.
E in tutto questo, Gianfranco Nerozzi, è sicuramente un maestro. Un grande Maestro.
"