"P.P.P. Pasolini un segreto italiano" Carlo Lucarelli (Rizzoli)
Un romanzo-inchiesta sugli ultimi giorni
di Pasolini e sugli anni più violenti
della
nostra storia recente. «Le bombe, le
fucilate
e le sprangate, e tutto quello che
ci sta
dietro, sono fatti concreti, azioni
umane.
Ciò che non sappiamo sta nella mente
di qualcuno
che non parla. Insomma, non sono Misteri,
quelli. Sono Segreti. Segreti Italiani.»

Primi anni Settanta. A pancia in giù e sollevato
sui gomiti, un ragazzino legge su una rivista
frasi impenetrabili, rabbiose, attraenti.
Sono tutte di Pier Paolo Pasolini. Il tempo
passa e, quasi inavvertitamente, dentro quel
bambino che oggi è uno scrittore sedimenta
qualcosa di profondo: non è solo la passione
per la parola, è l’istinto di un mestiere.
«Seguire quello che succede, immaginare quello
che non si sa o che si tace, rimettere insieme
i pezzi disorganizzati e frammentari, ristabilire
la logica dove regnano l’arbitrarietà, la
follia e il mistero». Perché il Pasolini
che ci parla dalle pagine di questo libro
non è il poeta né il letterato, è quello
della narrazione civile, lo stesso che confessò
di sapere e che è stato assassinato. È proprio
lì che torna Carlo Lucarelli, agli anni più
violenti della nostra storia recente, ai
pestaggi, ai morti ammazzati e alle stragi.
Torna al Pasolini intellettuale e all’odio
che lo circondava. Attraverso un tessuto
di impressioni intime, analisi politiche
e ricostruzioni storiche, torna a quella
notte di novembre del 1975 in cui si è consumato
un delitto comunque politico. Ciò che resta,
una volta disintegrata la versione ufficiale
e rimessi in ordine i fatti, è la certezza
di trovarci di fronte a un Segreto Italiano.
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