"RZZZZZ!" a cura di Sergio Rotino (Transeuropa 1993)
prefazione di Carlo Lucarelli al racconto di Giampiero Rigosi



I racconti di Gian Piero Rigosi - o meglio, i tre qui presenti, perché nel resto della sua produzione ci sono anche temi molto diversi - parlano di sicari nascosti nell'ombra, di assassini senza scrupoli, di fratricidi animati dai rancori più violenti e lo fanno in tono sostenuto, con un registro stilistico alto, quasi epico. Il rischio più forte è quello della retorica, ma Gian Piero Rigosi lo evita abilmente grazie ad un attento equilibrio, basato sulla scelta delle immagini, sempre forti e tese e su una costruzione elaborata in senso quasi musicale. Come in Agguato, ritratto psicologico di un brigante accoltellatore frenato da un momento di debolezza, espresso attraverso l'affollarsi improvviso di pensieri e ricordi lucidamente e coscientemente amorali, o come in Notturno, brevissimo racconto di suspance, dove il timore antico di "chi c'è nascosto nel buio?" si scioglie in un imprevedibile colpo di scena finale da cui traspare una lucida e cruda ironia. L'ironia è invece una delle componenti principali di L'aggancio, cronaca crudelissima di un incontro dai risvolti imprevedibili, espresso con un linguaggio diretto e violento, in un registro più basso che nella sua allucinata volgarità si distingue da quello quotidiano, come del resto la storia, che pur apparendo un fatto di tutti i giorni - un giovane sicuro del suo fascino abborda una ragazza sicura del suo - finisce per non esserlo. Un'ironia cattiva, violenta, che si esprime nelle parole di lei - l'io narrante della storia - in sarcastico contrasto con quello che avviene. Carlo Lucarelli