"La donna in nero"
di Stephen Mallatrattdal romanzo omonimo di Susan Hill,
adattamento di Carlo Lucarelli,
con Bruno Alessandro, Mauro Mandolini, Patrizia La Fonte, regia di Gianluca Ramazzotti

Una ghost story che a Londra è in scena da tredici anni.



La donna in nero - Trama

Inghilterra, anni '30.
Un giovane attore viene ingaggiato dal misterioso signor Kipley il quale vuole replicare in teatro la terribile esperienza che ha vissuto da ragazzo. Mentre Kipley interpreterà tutti i vari personaggi che incontrò in quella tremenda situazione, l'attore vestirà i panni di Kipley da giovane, finendo però per immedesimarsi completamente con il giovane avvocato.
Il Maniero di Eel Marsh si ergeva alto, spaventoso e isolato, mentre si affacciava sulla distesa infinita e paludosa dietro la strade delle Nove Vite, da qualche parte della costa orientale dell'Inghilterra.
Qui la signora Alice Drablow visse - e morì- da sola. Arthur Kipps, un giovane avvocato, viene incaricato dal socio anziano dello studio legale di lasciare Londra per presenziare al funerale della donna e quindi raccogliere tutti i suoi incartamenti. Il suo è un compito solitario e all'inizio Kipps è del tutto all'oscuro dei tragici segreti che giacciono dietro le finestre sbarrate della casa.
L'iniziale senso di fiducia del giovane Kipps presto si tramuta in disagio, il disagio in ansia, l'ansia in orrore quando si ritroverà faccia a faccia con una giovane donna dal volto devastato, tutta vestita di nero.
Chi è quella donna? Perché è lì? Kipps si pone domande a cui però la gente del posto non può o non vuole dare risposta. Essi si rifiutano di parlare della "donna in nero", o anche di riconoscere la sua esistenza. Perciò Arthur Kipps deve aspettare di rivederla e solo allora silenziosamente lei rivelerà la sua identità e il suo terribile scopo.
"La donna in nero" si distacca dal genere "ghost story" alla Dickens o alla James, o alla Wharton. Non è un horror o un racconto del terrore, eppure gli eventi sono costruiti con un crescendo così palpitante da instillare un senso di terrore. Si costruisce mediante la semplice aria che si respira, il quadro vivido di un posto, bastano tracce, sguardi e indizi o ciò che è nascosto, ciò che si sente o ciò che si intravede soltanto, per rabbrividire e rendere già la sola lettura notturna del testo sconsigliabile per chi soffre di cuore.
L'adattamento di Stephen Mallatratt per il palco rimane fedelissima al libro in sé, egli infatti sfrutta descrizioni e dialoghi propri dell'originale di Susan Hill mentre trasforma il romanzo in una piece teatrale da brivido. Non a caso il "Fortune Theatre" di Londra mantiene lo spettacolo in scena tutto l'anno!
La prima messa in scena italiana risale al dicembre del 2002. Il testo in quella circostanza poté contare sull'adattamento di Carlo Lucarelli il quale è intervenuto con sapienza esasperando abilmente i punti focali su cui si incentrano le "nostre" paure.

Roma, 15 novembre 2002 - Arriva in Italia La donna in nero, il thriller di Stephen Mallatratt (tratto da un romanzo di Susan Hill), che da 14 anni viene replicato a Londra, terrorizzando il pubblico inglese. Il 19 novembre debutterà in prima nazionale al teatro Colosseo, per l'interpretazione di Bruno Alessandro e Mauro Mandolini, diretto da Gianluca Ramazzotti.
La trama, inquietante ed avvincente, porta il pubblico in un vortice di eventi terrificanti, amplificati da un accurato meccanismo sonoro e da una scenografia estremamente coinvolgente. A parlare della vicenda è il regista: "Arthur Kipps, giovane avvocato, viene mandato in un villaggio della campagna londinese a gestire le questioni burocratiche di una vecchia signora morta circa 60 anni prima. Li, si scontra con la reticenza mostrata dagli abitanti del luogo verso la donna e la sua casa. Ma a quel punto, Kipps comincia a rivivere quegli eventi che hanno portato a creare l'atmosfera della maledizione ed incontra il fantasma della donna".

Articolo e intervista a cura di Simona Rubeis (su RomaOne)

Dopo "La trappola per topi", La donna in nero detiene il record di permanenza sul palcoscenico londinese. Ancora in scena al Fortunate Theatre, dove è stato visto da due milione di spettatori, lo spettacolo è rappresentato in tutto il mondo. Di recente anche ad Amburgo e a Broadway.

Tradotto da Gianluca Ramazzotti e da Ombretta Marchetti, il testo è stato adattato per il teatro da Carlo Lucarelli, che ci parla del suo lavoro.

Lucarelli, quando un romanzo noir può definirsi avvincente per un adattamento teatrale?
"Quando ci si accorge che può essere portato sulle scene. In generale, i motivi che rendono avvincente un thriller sono gli stessi per il cinema, per il teatro e per la narrativa"

Che caratteristiche deve avere un romanzo per essere portato sul palcoscenico?
"Io credo che si possa adattare più o meno tutto. L'importante è sganciarsi dal mezzo letterario e comprendere che le cose possono essere rimontate. È chiaro che il teatro ha altri punti di forza. Rappresentare un romanzo sul palco, ricostruirne lo stile e riprodurne i ritmi narrativi è sostanzialmente impossibile. Così come è impossibile gareggiare con il realismo del cinema. Ma, alla fine, credo che tutto possa essere realizzato".

È più stimolante rappresentante un testo scritto per il teatro o un romanzo, che impegna maggiormente la fantasia?
"Penso che sia meglio il testo scritto per il teatro. In questo caso, è possibile fare leva sui suoi punti di forza, senza porsi limiti".

Cosa le piace rappresentare della realtà?
"Sono tante le cose che mi attirano. Devo dire che il delitto in se stesso non mi interessa, proprio perché realmente accaduto. In questo caso nasce un senso di repulsione verso di esso. Nella realtà, la gente si muove, dice, fa cose che non avresti mai potuto immaginare. E questo è un grande contributo"

Ciò che la ispira è la motivazione che c'è dietro al fatto?
"Si. È affascinante ciò che è dentro alla gente"

Cosa l'ha attratta di questo testo?
"Il fatto che mi abbia fatto paura, già quando l'ho letto per la prima volta. Trovo affascinante la relazione fra i due personaggi, la figura della donna in nero, il gioco dei suoni".

Programmi futuri?
"Fra poco comincerò a scrivere un romanzo"