"Anch'io sono leggenda"
Regia: Vittorio Vaccaro
con Enzo Giraldo
Testo: Carlo Lucarelli - Tratto da
un racconto
presente nell'antologia "Giallo
Natale"
In coproduzione con Arsenico La Nuova
Comunicazione
« Forse tutta l'Italia va diventando
Sicilia...
A me è venuta una fantasia, leggendo
sui
giornali gli scandali di quel governo
regionale:
gli scienziati dicono che la linea
della
palma, cioè il clima che è propizio
alla
vegetazione della palma, viene su,
verso
il nord, di cinquecento metri, mi pare,
ogni
anno... La linea della palma... Io
invece
dico: la linea del caffè ristretto,
del caffè
concentrato... E sale come l'ago di
mercurio
di un termometro, questa linea della
palma,
del caffè forte, degli scandali: su
su per
l'Italia, ed e già, oltre Roma... »
Leonardo Sciascia da "Il giorno
della
civetta" (1961)

Un magistrato del nord Italia vive
e opera
in terra di mafia, in mezzo alle palme,
in
una foresta di palme e deve fronteggiare
– unico nella sua procura – le azioni,
le
provocazioni e la protervia del sistema
mafioso
che regola le relazioni personali e
le dinamiche
dei gruppi economici e di potere della
città.
La minaccia di morte che è stata emessa
nei
suoi confronti ha la sua deadline ”entro
Natale”, e questo tarlo sarà il motore
del
pensiero e dell'azione per bloccare
una sentenza
che è già stata pronunciata. Poche
e spuntate
sembrano le armi a sua disposizione
ma la
conoscenza del male, la ricerca del
bene
comune e la tenacia favoriscono la
costruzione
di un piano che, coinvolgendo parti
del tessuto
sociale circostante, sarà il cavallo
di troia
per entrare nel sistema “mafia” e tentare
di scardinarne le certezze. La scrittura
di Lucarelli, piena di pensiero e di
azione
– con rallentamenti e grandangoli cinematografici
– ci offre lo spunto per un teatro
che, parlando
di mafia, di necessità e di urgenza
sociale,
arrivi direttamente allo stomaco dello
spettatore.
Il pugno inferto a chi guarda non passa
attraverso
lo snocciolamento di cifre e il racconto
di macabri delitti della storia mafiosa
ma
arriva seguendo il sentiero delle fragilità,
dei dubbi e delle ritrovate sicurezze
di
un uomo che, sotto la toga, nasconde
le debolezze
di Davide nel suo confronto con Golia.

L'esperienza di tanti magistrati al
sud non
è sempre costellata di successi, non
tutte
le storie hanno un lieto fine ma la
volontà
di ridare speranza e trasparenza a
un sistema
incancrenito sono la molla dell'azione
del
protagonista che, messo alle strette
e costretto
all'angolo da un avversario temibile
e strutturato,
dovrà rispondere colpo su colpo alle
provocazioni.
Non è un eroe ma un uomo, solo, che
affronta
uomini uniti in un progetto di morte.
Della
società civile, della legalità, della
giustizia.
Un uomo solo pare poca cosa. È e sarà
così?
NOTE DI REGIA
La propria origine è una compagna di
vita
che non ti abbandona mai. Ti cresce
come
una madre, ci litighi come una migliora
amica,
odiandola a volte amandola altre. Ma
quello
che si è lo si deve all’“Origine”.
Anch’io
sono Leggenda è un racconto di un uomo
che
si trova a fare i conti con la morte,
un
uomo minacciato dal male e abbandonato
dai
cosiddetti amici, così da ritrovarsi
solo
contro tutto e tutti, con pochi giorni
ore
di vita davanti a sé. Come allora si
può
raccontare il dramma di quest’uomo?
Come
si possono conoscere le dinamiche mafiose
non essendo un mafioso? Come un individuo
si comporta davanti ad una notizia
come quella
di dover morire? La risposta non ce
l’ho!
Non esistono risposte a drammi assoluti.
Le risposte, forse, possono essere
trovate
nella “non morte”: quindi nella voglia
di
vivere cercando di afferrare il più
piccolo
ricordo, la più lontana delle emozioni,
la
più ingenua follia, le paure più sane.
È
una ricerca continua per l’attore che
si
approccia ad un testo così profondo
che,
pur essendo apparentemente lontano
da uomo
che non faccia il magistrato, è molto
vicino
perché uomo. Non portiamo in scena
il magistrato:
portiamo in scena le emozioni vere,
dell’attore,
che si mette in gioco come persona
nuda davanti
a se stessa abbandonando qualsiasi
tipo di
retorica attorale, abbandonando così
quei
filtri soliti di una recitazione esteriore
e tecnica. Ogni giorno sarà un nuovo
giorno.
Vittorio Vaccaro
http://www.teatrourlo.it
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