"Nero
come l'abisso. Storia dell'omicidio nell'antichità. " di Carlo Lucarelli - Massimo Picozzi
Vicende
che il tempo ha avvolto nella leggenda ma che illustrano una verità
eterna, quella della malvagità umana. Il quarto volume della serie
Storia dell’omicidio va alle radici della nostra storia e del nostro
immaginario, ripercorrendo i delitti dell’antichità con accurata
vividezza. Così lo sguardo e gli strumenti di oggi – la ricostruzione
archeologica, le analisi psicologiche, le intuizioni della scienza
forense – regalano una luce nuova ai misfatti più remoti, facendoceli
rivivere e riscoprire. Freddi come la crudeltà, caldi come il sangue.
Di omicidi efferati e morti violente è percorsa la storia, fin
dall’alba dei tempi, come dimostrano Caino e Abele, protagonisti del
primo fratricidio, e Ötzi, il nostro antenato di oltre cinquemila anni
fa ritrovato tra i ghiacci delle Alpi dopo essere rimasto ucciso in un
agguato. Nel mondo antico, la violenza ha flagellato lo sfarzoso
Egitto, la gloriosa Roma, la luminosa Grecia: lungo i secoli invidie,
passioni, avidità e paure sono state il motore di fatti di sangue e
misteri irrisolti. Assistiamo allo strazio dei corpi: Attila il
devastatore, capo degli Unni, soffocato nel suo stesso sangue; la
matematica e astronoma Ipazia, fatta a pezzi e bruciata dalla folla; il
martirio degli Apostoli e dei santi cristiani. La follia dei potenti
scatena vere e proprie stragi, dalle spietate persecuzioni di
Diocleziano – che si spinge a condannare un’intera legione al supplizio
– alla fine di Spartaco, il gladiatore capace di tenere testa a Roma ma
che infine cade sotto le lance nemiche, lasciando seimila uomini ad
affrontare la crocifissione. E non mancano, anche in questi tempi
remoti, i serial killer, come Lucusta con le sue pozioni; né gli
omicidi politici, come quelli celeberrimi di Cesare e Cicerone. Per non
parlare dei crimini del mito: Edipo, Medea, Agamennone, Clitemnestra,
Egisto…
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