"Nero come il terrore. Storia dell'omicidio nel Medioevo" di Carlo Lucarelli - Massimo Picozzi
Il
terzo volume della fortunata Storia dell’omicidio di Lucarelli e
Picozzi è un affresco generoso e vivido, ricco di dettagli inaspettati
e di analisi originali, una ricostruzione che ci porta nei più
turbinosi contesti e tra i più discussi personaggi di quell’epoca, con
rigore storico e passione.
Quasi mille anni: dal 476 d.C. fino al 1492. Un’epoca vissuta nel
terrore dell’Apocalisse e nel flagello della peste, un tempo
punteggiato da crimini neri di potere, avidità e vendetta. Difficile
tracciare un confine tra le storie e le leggende, in un periodo storico
di cui tanto è andato perduto: da Riccardo III, il re gobbo cantato da
Shakespeare e morto in battaglia, a Giovanna d’Arco uccisa sul rogo, e
dalla congiura dei Pazzi, i potentissimi banchieri fiorentini, agli
avventurosi viaggi di Cola di Rienzo inviato presso il Papa ad
Avignone, in queste vicende si intrecciano realtà politica, ispirazione
divina, intrigo. Entriamo nella vera storia di un protagonista
dell’immaginario universale come Vlad Tepes di Valacchia, il «figlio
del Diavolo», il regnante che ispirò Dracula, ma viaggiamo anche
nell’Irlanda del Trecento dove Alice Kyteler, figlia di un ricco
mercante affascinata dagli antichi riti celtici – e forse uxoricida –
finisce nel mirino della caccia alle streghe. Seguiamo l’ascesa
dell’ambiziosa regina Brunilde e la sua orrenda fine e ci inoltriamo
nella sinistra rocca di Alamut, da cui partono le missioni della setta
degli Assassini.
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