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In media veritas (La favola di Adamo ed Eva)
a cura di: Antonio Incorvaia
11/11/05
Intervista a Carlo Lucarelli
Che tipo di «Verità» ci propongono i
mezzi di comunicazione mentre ci martellano 24 ore su 24
con ogni possibile declinazione dell'aggettivo
«Vero»? È quello che cercheremo di scoprire qui su
Smemoranda.it, affidandoci ogni settimana ai prestigiosi
contributi di alcuni 'addetti ai lavori' che ci
aiuteranno di volta in volta a sviluppare strumenti di
codificazione (e anticorpi) indispensabili a risvegliare
il nostro spirito critico dal torpore
catodico...
Cosa è per te la "Verità" e
cosa pensi che sia
(o sia diventata) la "Verità" per i
Mass Media?
È complesso definire la "Verità"
in termini assoluti
senza associarla ad un aggettivo che
la specifichi e la
circoscriva... Per me la "Verità" è
ciò a cui io credo
perchè attraverso il buon senso credo
che sia giusta e
perchè esistono delle prove che me lo
testimoniano. La
"Verità Mediatica", invece, dovrebbe
essere un insieme
di "Verità" Giudiziarie, Politiche e
Storiche, benchè
non tutti gli "Operatori di Verità" dei
Media la perseguano
in questa ottica e con queste
intenzioni...
Secondo te lo 'spettatore medio'
possiede gli strumenti
per riuscire a distinguere la
"Verità Mediatica"
dalla "Verità
Autentica"?
Sicuramente. Il pubblico non è
mai così ingenuo
da credere indistintamente a tutto
quello che vede o
che legge, ma crede solamente a ciò a
cui accetta di credere.
Questo significa che, comunque,
fa una scelta precisa,
anche se non sempre in buona
fede...
In che modo si può (e si deve)
indagare per scoprire
la "Verità Autentica" nascosta
sotto la "Verità
Mediatica"?
Per prima cosa
bisogna interrogarsi
sulle argomentazioni e sulle
documentazioni di
qualsiasi informazione, chiedendosi
«Come fa la tal persona
a sostenere la tal cosa? Su che
basi? Quali prove
porta? Ha citato le fonti? Esistono
altre testimonianze
al riguardo?»: spesso è possibile
smascherare subito
una menzogna proprio perchè vengono a
mancare le risposte
a queste domande. Poi è
indispensabile mantenere
sempre un atteggiamento di
dubbio critico, e
accreditare infine la sua esattezza
attraverso la verifica
quotidiana...
Paradossalmente, però, quando
una persona scopre
la Verità automaticamente diventa "in
pericolo". Conoscere
la Verità, dunque, è un
rischio?
Certo, ma non solo per quello che
riguarda i casi di
cronaca. Il rischio è anche
semplicemente quello
di dover mettere in discussione le
proprie convinzioni
e le proprie certezze acquisite col
tempo: in questi
casi, a dare fastidio non sono le
risposte ma le domande...
Ci sono Verità che
non verranno mai
svelate?
Ce ne sono, e
alcune sono autentiche
scatole chiuse. Peraltro, molte
di quelle che pure
sembrano inespugnabili è il Tempo a
riverlarle, portando
a galla nuovi elementi e nuove
prove o creando condizioni
di conoscenza diverse da
quelle contingenti.
Pensi che la letteratura
sia un mezzo in grado
di far conoscere la Verità, pur
non essendo considerato
un vero e proprio strumento di
informazione?
Sì, soprattutto per quel che
riguarda non tanto
i concetti ma i meccanismi. Nei
romanzi di Le Carrè,
di Ellroy o di Dan Brown, per
esempio, emergono
delle dinamiche e delle situazioni -
il doppio gioco,
i servizi segreti, gli interessi
politici e così via
- che sono comunque reali, e che
raramente il pubblico
trova descritte altrove o riesce a
immaginare da solo.
E nei tuoi romanzi quale
"Verità" cerchi di
far emergere?
Più che far
emergere una "Verità"
cerco di far emergere la
sincerità, mettendo
in scena flussi narrativi che siano
attendibili e convincenti.
E rimandando, a quel punto,
il lettore alla "Verità"
che è fuori dal
romanzo...
Carlo Lucarelli
Scrittore,
autore, appassionato
di gialli e noir, ha fatto
conoscere al grande
pubblico gli enigmi più intricati (e
rimasti insoluti)
delle cronache italiane attraverso i
suoi programmi Mistero in Blu e Blu Notte
e le raccolte Misteri d'Italia e Nuovi Misteri
d'Italia.
Con il criminologo Massimo Picozzi ha
scritto Serial Killer e La Scena del
Crimine, e dal suo romanzo Almost Blue è
stato tratto l'omonimo
film di Alex Infascelli.
La
spassosa parodia
di Fabio de Luigi a Mai Dire
Domenica gli ha cucito addosso il tormentone «Paura,
eh?», divenuto uno
dei più popolari del piccolo
schermo.
Vai al sito di Carlo Lucarelli
E tu cosa ne pensi? Qual è la
tua opinione sulla "Verità Mediatica"? Esprimila
scrivendo a smemoveritas@gmail.com: ogni settimana i
contributi più interessanti (max 3 righe) verranno
pubblicati!
I pareri dei
visitatori
A proposito delle immagini dell'11
settembre nell'intervista
a Enrico Bertolino: si può
dire che "Verità
Mediatica" e "Verità Autentica"
coincidessero o,
piuttosto, si è trattato semplicemente
di cronaca? In fondo
anche in quel caso abbiamo visto
solo ciò che i Media
ci hanno permesso di
vedere...
Valeria,
Roma
Io penso che tutto ciò che
vediamo sia falso
o comunque manipolato, come in "The
Truman Show". Il
problema secondo me non è capire cosa è
Vero e cosa no, semmai
è capire chi c'è
dietro...
Angelo,
Milano
La Verità dipende sempre dalla
libertà di poterla
esprimere, e siccome l'unico mezzo di
informazione libero
è internet, è lì che bisogna
cercarla, non in
televisione o sui giornali!
Daniele, Brescia
Forse
sarebbe ora di smetterla
con i reality show, che stanno
facendo il lavaggio
del cervello alla gente facendo
credere che davanti
alle telecamere sia tutto
vero!!!
Sonia,
Ancona
Non è solo una questione di
oggi, è sempre stato
così! È impossibile che i Media
dicano la Verità,
ci sono troppi interessi politici
dietro!
Enrica,
Brindisi
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